Otto e mezzo, la sparata di Travaglio dopo il disastro M5s: "Conte? Più voti di Meloni"
È tempo di analisi dopo il voto delle elezioni europee. "Gli sconfitti in Europa li conosciamo e anche i vincitori - premette Marco Travaglio nel corso di Otto e mezzo, su La7, lunedì 10 giugno - In Italia Giorgia Meloni non ha guadagnato voti però ha guadagnato quasi tre punti, il che dopo avere governato per quasi due anni secondo me molto male è un miracolo...", afferma ospite di Lilli Gruber il direttore de Il Fatto quotidiano. Insomma, impossibile negarlo, quella della premier "è sicuramente una grossa vittoria che la rafforza, anche perché lei è, tra i paesi fondatori dell'Europa, l'unico premier che avanza mentre c'è la caduta degli Dei o dei presunti tali, pensiamo soltanto all'asse franco-tedesco come ridotto dopo i calci che hanno preso Macron e Scholtz". Travaglio passa poi al Pd, "sicuramente quello che ha vinto di più" e "sicuramente per merito di Elly Schlein ma anche per merito di tutti i vecchi cacicchi che sono stati candidati e che hanno portato una marea di preferenze". Vince anche l'Alleanza Verdi sinistra, non può che osservare Travaglio.
Fratoianni e Bonelli esultano, effetto Salis: "Una valanga di voti"
Si passa a parlare del tonfo di Giuseppe Conte. "I cinque stelle sono i più sconfitti tra gli sconfitti perché hanno perso 2 milioni di voti, 5 punti e mezzo in percentuale in due anni", commenta Travaglio il cui giornale è spesso in sintonia con le istanze grilline. L'altro sconfitto è l'"ectoplasma" del centro, che una "somma di ego" che si è schiantata sulla soglia di sbarramento. Per il resto, la "Lega è uguale e Salvini si è salvato da ulteriori slavine grazie all'effetto Vannacci", mentre quello di Forza Italia è stato un "trionfo", argomenta Travaglio, perché sopravvissuto alla scomparsa di Silvio Berlusconi.
"Ci hanno visto arrivare ma...", Meloni punge Schlein. La notte dei leader
Tornando ai 5Stelle, Travaglio cita una frase di Beppe Grillo, che l'allora nascente Movimento 5 stelle doveva essere "biodegradabile". "Ma allora pensi che è un movimento morto?", chiede Gruber. Il giornalista replica che è il momento in cui il m5s deve "decidere se è venuto il momento di farla finita, di sciogliersi, di un eutanasia , di una fine vita... Oppure se invece hanno speranze per il futuro, è una partita aperta". Pesano le rigide regole grilline, che tuttavia in passato hanno segnato il successo alle urne. Conte ad esempio non si è potuto candidare: "Avrebbe portato forse addirittura più voti alla sua lista di quanti ne ha portati la Meloni perché in questo momento si Identifica il movimento con lui", arriva a ipotizzare il giornalista.