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Prima di domani, Senaldi spiazza tutti: "Solidarietà a Calenda...", ecco perché

Luca De Lellis
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Non è la prima bagarre tra Giorgia Meloni e Riccardo Magi. Ma stavolta il segretario di +Europa ha voluto strafare, presentandosi come forma di protesta con un cartello con la scritta “No all’hotspot elettorale” all’appuntamento del Premier con il primo ministro albanese Edi Rama. Il tutto è accaduto al porto di Shengjin, in Albania, dove è pronta la prima struttura a gestione italiana che potrà ospitare fino a 200 migranti. Il deputato Magi, piazzatosi davanti alle macchine di Meloni e Rama, non è stato trattato proprio con i guanti bianchi dalla sicurezza albanese. Durante la puntata di È sempre Cartabianca, in onda su Rete 4, Pietro Senaldi si è lasciato andare a una battuta sarcastica riferita a Carlo Calenda, il leader di Azione anche lui ospite della conduttrice Bianca Berlinguer: “Vedendo Magi finalmente capisco perché Calenda non ci si è alleato, perché io me lo chiedevo perché non si candidasse con +Europa visto che lei è europeista. Ora comincio a esserle solidale”. 

 

Ciò che Magi ha voluto contestare in modo tanto appariscente è il fatto che Meloni, con questa mossa, a suo dire elettorale perché prima delle europee, non risolverà il problema dell’immigrazione irregolare, ma spenderà invano i soldi degli italiani per un progetto farraginoso. Il condirettore di Libero è di tutt’altro avviso: “Rappresenta un messaggio che si dà: ovverosia che in Italia non è possibile arrivare. Anche se in Albania ne possono arrivare solo 3.000, quanti ne scoraggi a partire?”. Ergo, il significato del trasferimento nel Paese balcanico sarebbe piuttosto da configurarsi come una strategia di intimorimento per gli immigrati clandestini. Senaldi picchia duro sul sistema degli sbarchi: “Chi parte, lo fa con false promesse su tutto un immaginario che poi non esiste come ha illustrato benissimo il film Mio Capitano. Quindi bisogna offrire, a chi vuole arrivare, l’esatta percezione di cosa significa sbarcare in un altro paese”. 

 

E quando la Berlinguer gli fa presente che solo una porzione limitata di persone sarà inglobata nel trasferimento Italia-Albania, Senaldi replica sostenendo che anche nel resto d’Europa stanno ragionando sull’adottare lo stesso procedimento. “Quindi, o sono tutti fessi, tutti in cerca di spot elettorale, però alla fine l’idea se viene copiata non è così malvagia”. Meloni, che ha avuto un acceso dibattito con Magi una volta scesa dall’auto per toglierlo dalle grinfie della sicurezza albanese, ha poi commentato sbigottita quella che ha definito una “piazzata che capisco, visto che le campagne per scollinare lo sbarramento le ho fatte anch’io, ma che mai mi sarei sognata di fare quando il premier italiano era con un omologo”. Questione di stile, ha sostenuto la leader di Fratelli d’Italia.

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