L'Aria che Tira, Cerno e il caso Borghi-Mattarella: “Una provocazione, Ue nata solo nel 1957”
“È il 2 giugno, è la Festa della Repubblica Italiana. Oggi si consacra la sovranità della nostra nazione. Se il presidente pensa davvero che la sovranità sia dell'Unione europea invece che dell'Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso”. Il messaggio sui social di Claudio Borghi, senatore della Lega, nel commentare le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono al centro della puntata del 3 giugno de L’Aria che Tira. Nel talk show mattutino di La7 condotto da David Parenzo è ospite anche Tommaso Cerno, direttore de Il Tempo, che dice la sua sulla vicenda: “Io non sono così distante dalla posizione di Borghi. Non capisco perché non si possa dire niente, il discorso di Mattarella è perfetto, sta in piedi, non va da nessuna parte, però insomma il 2 giugno del 1946 nasce la Repubblica italiana, la Costituzione. L’Europa nasce nel 1957, tra l’altro con il voto contrario dei comunisti, insomma tutta questa Europa può sembrare perfino eccessiva in questo momento, non mi sembra che ci sia nulla di strano nel dire questo. Si festeggia il compleanno col nome di qualcosa che è nato dopo”.
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“Le dimissioni? Sono - spiega Cerno sulla richiesta del leghista - un posizionamento politico, abbiamo nella storia della Repubblica italiana dimissioni di un presidente della Repubblica perché è cambiato strutturalmente il sistema politico che lo aveva eletto, quelle di Cossiga. Quindi Borghi dice ‘Se l’Europa è diventato il nostro unico riferimento’, è chiaro che è una provocazione, è chiaro che va nella direzione di un pensiero estremizzato dalla campagna elettorale, ma se non si può più dire neanche questo che sembra che venga giù il Paese, allora signori miei non andiamo neanche a votare l’8 e il 9 giugno, facciamo come bisogna fare e che sia finita”.