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Roberto Saviano va alla Buchmesse e fa il martire: "Il governo ha provato a censurarmi"

Esulta Roberto Saviano che torna a vestire i panni del martire dopo il caso del festival del libro di Francoforte. Dopo l'intervista rilasciata a La Stampa nella quale si definiva "inorgoglito" di essere stato escluso dalla Buchmesse "dal governo più ignorante della storia italiana", ha postato un video sul suo profilo Instagram nel quale conferma invece la sua presenza grazie all'invito del direttore della Fiera. "Il Governo prova di nuovo a censurarmi - scrive Saviano a corredo del video - e in occasione della 76esima edizione della Buchmesse di Francoforte la Fiera del libro tra le più importanti al mondo, dove l’Italia quest’anno è ospite d’onore, nel lungo elenco di scrittori portati a Francoforte e scelti da Mauro Mazza, non figura il mio nome. In risposta il direttore della Fiera Jürgen Boos mi ha invitato a esserci, così come l’Associazione degli Editori tedeschi, l’Associazione dei librai, nonché la tv di Stato ZDF. Insomma, ci hanno provato ancora a censurarmi ma non ci sono riusciti", afferma lo scrittore di Gomorra.

A smontare la retorica di Savano è scrittore Marcello Veneziani: "​​​​​​«Trovo fastidiosa la presenza del partito degli intellettuali che in qualche modo interviene, decide, sanziona e pretende di essere un potere per diritto divino", afferma l'intellettuale all'Adnkronos. L'esclusione di Saviano era stata seguita dal  rifiuto di Sandro Veronesi a far parte della delegazione italiana alla Fiera di Francoforte. "Non saprei giudicare con l’accetta la scelta di non invitare Saviano e la reazione di Veronesi. Ma l’unica cosa che noto in generale è la presenza incombente del partito degli intellettuali che include alcuni ed esclude altri. Nello specifico - conclude - si poteva anche invitare 
Saviano, di cui non ho un grande giudizio, considerando il fattore della popolarità e della notorietà". 

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