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Prima di domani, la profezia di Orsini: "Ucraina devastata dalle testate nucleari"

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La posizione dell’Italia sul dossier Ucraina resta ferma: il governo è impegnato al fianco di Kiev contro l’aggressione russa, ma vuole scongiurare un’escalation. Al contrario, l’appello del segretario generale Jens Stoltenberg a consentire agli ucraini l’uso delle armi occidentali per colpire oltreconfine rischia di andare nella direzione opposta al principale obiettivo, cioè il raggiungimento della pace. Nel corso della puntata di Prima di domani, il programma di politica e di attualità di Rete 4, se ne è discusso. In collegamento con lo studio, Alessandro Orsini ha definito la discussione sul coinvolgimento della Nato nel conflitto "è una strategia per preparare l'opinione pubblica" a scelte future. "C'è una strategia comunicativa", ha affermato. 

 

 

Argomento caldo è anche quello dell'ipotetico invio di soldati. "Saremo costretti a inviare soldati in Ucraina. Se la Russia dovesse sfondare a Kharkiv, a quel punto si troverebbe soltanto con un oblast tra Kharkiv e Kiev e bisognerà inviare i soldati. È un finto impazzimento del dibattito. È tutta una strategia", ha continuato il sociologo. La conduttrice Bianca Berlinguer ha allora indagato sulle concrete capacità di Kiev. "Se Zelensky colpisce il territorio russo con i missili di cui dispone, non può fare nulla. Può infliggere danni limitati. Non gli abbiamo dato missili sufficienti a mettere in ginocchio la Russia. La Russia reagirebbe in una maniera smodata e smisurata". "Il pericolo reale c'è. La situazione è gravissima e il gioco non vale la candela. L'Ucraina non può vincere la guerra e verrebbe devastata dalle testate nucleari", ha aggiunto. 

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