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L’Aria che Tira, baruffa Tecce-Ruotolo su Caivano: “Ti rendi conto della gravità?”

Gabriele Imperiale

Laura Tecce e Sandro Ruotolo infiammano La 7 e il loro confronto supera quasi i limiti di guardia. Ospiti entrambi di David Parenzo e del suo L’aria che tira su La 7, i due danno vita a un dibattito tesissimo su Caivano in cui volano le accuse e le critiche – asprissime. A scatenare la bagarre tra i due il commento della conduttrice Rai: “Il decreto Caivano si chiama decreto Caivano ma riguarda tutte le periferie” – esordisce Tecce, subito interrotta da Ruotolo che pone già la prima obiezione. “Sicuro? – chiede il candidato del Partito Democratico al Parlamento Europeo – Sicuro?”. La Tecce non si sottrae: “Sicurissima, me ne sono occupata…”. Ruotolo però non demorde e mentre improvvisa un balletto sulla sedia, irride la sua interlocutrice: “Andiamo a controllare? Andiamo a controllare?”. La giornalista è sicura: “Andiamo!”. Ruotolo ormai ha perso ogni freno: “No, no, vada lei a controllare”. I toni ormai sono sempre più duri: “No, io il mio lavoro lo so fare e me ne sono occupata – risponde Tecce perentoria – Io ho fatto una trasmissione intera su Caivano…”. 

 

 

Parenzo tenta di rasserenare gli animi e si rivolge direttamente alla giornalista: “La domanda che ti voglio fare perché voglio tenere insieme quello che Sandro Ruotolo ci sta dicendo. Ci sono queste due grandi eventi, da una parte c'è un intervento importante che il governo ha fatto – di sottofondo si sente Ruotolo dire ‘Una piscina, una piscina’ – dall’altra i 50 anni dalla strage di Piazza della Loggia”. Tanto basta per far scattare sulla sedia Tecce: “Ma ti rendi conto della gravità di chi sta minimizzando ad una piscina – spiega la giornalista –. Questa è una riqualificazione di un territorio martoriato dalla criminalità. Sono state violentate due bambine, 10 e 12 anni”. L’ex giornalista Rai interrompe di nuovo la sua interlocutrice: “E che c'entra? Gli stupri avvengono anche a San Babila. La vogliamo smettere di fare questa operazione inutile?”. 

 

 

In studio Maurizio Gasparri rumoreggia e dissente sulle parole di Ruotolo. Tecce che vuole chiudere il suo intervento, riprende la parola: “Il governo ha deciso di intervenire sull'ex palestra Delphinia. Perché? Perché lo sport è sinonimo di riqualificazione, di togliere i ragazzi dalle strade – spiega Tecce – la riqualificazione di una palestra è un simbolo fondamentale”. L’ex senatore PD però non riesce proprio a stare in silenzio: “Con il PNRR dovremmo avere gli asili nido nel mezzogiorno e in Italia e non abbiamo gli asili nido”. Tecce stavolta non è da meno e accusa il suo ormai avversario di ignorare l’importanza dello sport. “A Caivano abbiamo il 2% degli asili nido, a Saronno abbiamo il 42%. Vogliamo dirle queste cose?” controbatte il candidato dem alle europee. Il batti e ribatti tra i due ormai è tesissimo: “Ma lei lo sa che lo sport è stato inserito in costituzione dell'articolo 33? Lei lo sa?”. A placare gli animi ci pensa Parenzo che riprende la parola e sospende il match tra i due.