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Tarquinio e la Nato, Mannheimer scopre il gioco del Pd: "Marketing politico"

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Marco Tarquinio è un "candidato indipendente, le sue posizioni non sono coerenti con quelle Pd e probabilmente neanche si iscriverà al Partito democratico". L'europarlamentare del Pd Pina Picierno commenta così a L'aria che tira, su La7, l'uscita dell'ex direttore dell'Avvenire, in lista con i dem. Il giornalista l'altro giorno a Tagadà, aveva detto: "Dobbiamo capire che le alleanze, se servono, devono essere difensive, e quindi servono a frenare le offese contro l’umanità perché se servono invece a perpetuare la guerra, allora è meglio scioglierle. Sciogliere quelle con Israele", spiega ancora, "perché fermi la guerra e, quindi, non rifornire più niente degli arsenali di Israele", "e magari, per quello che ci riguarda, sciogliere la Nato in Europa, finalmente, e fare un’alleanza tra pari con gli Stati Uniti, sciogliendo il vecchio per costruire il nuovo. Non si fa in un giorno, ma bisogna farlo".

 

Una posizione estrema, nettamente diversa da quella del Pd come testimonia l'imbarazzo di Picierno. Ma quanto può pesare il caso Tarquinio sugli orientamenti di voto? A riguardo interviene il decano dei sondaggisti italiani Renato Mannheimer: "Nel nostro Paese, diversamente dalle posizioni di quasi tutti i partiti, gli elettori sono più pacifisti dei politici. Per esempio sempre più elettori sono contro l'invio di armi in Ucraina e sono stufi della guerra, questo può intercettare queste posizioni", spiega Mannheimer. Insomma, la mossa di Tarquino può essere letta come l'effetto di "una politica di marketing, cerchi di conquistare il più ampio elettorato possibile . commenta il sondaggista - poi se i partiti debbano o non debbono fare una politica di marketing per prendere i voti a qualunque costo, questa è una discussione che lascio a voi". 

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