Rai, Porro-Cruciani a valanga: "Vi siete dimenticati TeleDraghi e TeleConte?"
Il video con cui Giorgia Meloni ha ribattezzato la sua rubrica social in TeleMeloni ha, come prevedibile, mandato in tilt la sinistra che torna a scagliarsi ogni pie' sospinto contro la presunta occupazione dell'informazione da parte dei partiti di maggioranza. Il tutto dopo aver lottizzato la Rai per decenni. Se e parla nel corso di Un tavolo per due di lunedì 27 maggio, il finale di puntata di Quarta Repubblica, su Rete 4, in cui il conduttore Nicola Porro e la voce de La Zanzara, Giuseppe Cruciani, commentano senza filtri i fatti della settimana. Alla base c'è l'annosa questione della par condicio che costringe a calcolare al secondo gli spazi dedicati ai politici in televisione, principio che di fatto è stato ribaltato dai social.
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"È una legge fatta tanti anni fa, i social hanno annullato tutto, adesso è solo una roba burocratica per rompere le scatole a noi che facciamo le trasmissioni", afferma Cruciani che sul video di TeleMeloni commenta che si tratta di una cosa "carina, divertente, di marketing ma non so quanto possa avere un'influenza sul voto" delle prossime elezioni europee, per le quali si vota l'8 e 9 giugno.
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A chi si indigna per una premier che, candidata legittimamente, fa campagna elettorale altrettanto legittimamente sui social, il conduttore di Radio 24 conferma che è vero quanto dice la leader di FdI: "Chi accusa TeleMeloni non si ricorda TeleDraghi? E prima di lui TeleConte e via dicendo?". Insomma, chi si indigna lo fa solo quando "subisci"; allora "diventa occupazione della Rai, diventa autoritarismo, diventa censura...", afferma Cruciani. Il quale, alla domanda di Porro se si fosse candidato a ospitare un confronto tv con i leader dopo che è saltato il duello tra Meloni ed Elly Schlein per l'ostruzionismo degli esclusi, Giuseppe Conte e Michele Santoro in testa, il giornalista taglia corto: "Francamente non mi interessa".