l'intervista

Papa Francesco choc sui gay. Marrazzo: "Se l'8 per mille non è per tutti va eliminato"

Edoardo Sirignano

«Se fosse stata abbinata a un contesto scherzoso, la parola frociaggine poteva essere tollerata, pur non essendo positiva. Abbinata a una frase discriminatoria diventa inaccettabile». A dirlo Fabrizio Marrazzo, fondatore del Partito Gay.

Perché?
«Il requisito per entrare in seminario è il voto di castità. Tanto è vero che il Papa ha detto più volte che i preti gay, anche se esistono, non sono un problema. La dichiarazione di orientamento sessuale, al contrario, è sensibile e quindi nessuna autorità la può chiedere, né per il lavoro, né per alcuna mansione. Abbinata alla parola frociaggine ancora peggio».

In un primo momento, però, c’è stata un’apertura del Pontefice verso le coppie dello stesso sesso...
«Probabilmente il Papa ha cambiato idea. Discrimina i gay, anche se rispettano i loro obblighi. Come fare a capire, poi, chi è omosessuale e chi non lo è? Utilizzerà nei seminari la santa inquisizione, farà delle perquisizioni o sottoporrà i preti alle canzoni di cantanti Lgbt?».

Chi, a suo parere, ha spinto rispetto a questo radicale cambio di vedute?
«Non ne ho idea. Sicuramente c’è una parte reazionaria della Chiesa molto forte, che in questi anni ha condizionato il Papa, che ha ceduto probabilmente a delle pressioni. Non riesco a trovare altra spiegazione».

Vi aspettate, intanto, un chiarimento su queste parole?
«Lo auspichiamo. In politica abbiamo uno Stato laico e quindi non è dovuto, ma visto che numerosi sono gli omosessuali cattolici osservanti, mi aspetterei una risposta. La nostra cofondatrice Marina Zela, ad esempio, ha studiato alla Pontificia Università Gregoriana ed è un esperto di diritto canonico. Tante le persone della comunità Lgbt che speravano in un’apertura, che nei fatti non c’è stata. In queste settimane c’è stato un notevole passo indietro in materia di diritti».

Quale sarà la vostra risposta?
«Ricordiamo che i seminari sono finanziati anche con i soldi dei contribuenti italiani e lo stesso clero è pagato con l’8X1000. Se tale discriminazione verrà confermata chiediamo che il governo blocchi queste risorse per la Chiesa cattolica».