Omnibus, Magri (ISPI) è pessimista sull'accordo Russia-Ucraina: è indigeribile
Le armi della Nato fornite all'Ucraina per colpire il territorio russo, che cosa rappresenterebbe questa scelta? È questa la domanda rivolta al direttore dell'Ispi Paolo Magri, ospite della puntata del 27 maggio di Omnibus, talk show mattutino di La7 condotto da Alessandra Sardoni. L’esperto non nasconde la preoccupazione per un’escalation: “Significherebbe superare un'ulteriore linea rossa… Ci sono una serie di linee arancioni che sono state già superate. Prima le armi solo difensive, poi anche offensive, poi i missili a gettata di soli a 80km, poi missili a gettata per 300 km se non colpiscono il territorio russo... Ora quest'ultimo sarebbe un ulteriore tappo che salta”.
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“Ci aspettavamo - evidenzia Magri - l'avanzata Ucraina da mesi e invece stiamo vedendo di fatto un'avanzata russa. L'Ucraina è in grave difficoltà e le parole del segretario della Nato Jens Stoltenberg fotografano una situazione che sta andando male e rischia di andare molto male”. Alla difficilissima situazione sul campo ucraino si aggiunge il clima elettorale, in tanti paesi: “Le parole di Stoltenberg avvengono in un clima elettorale di tutto il mondo. Il rischio è che le decisioni importanti vengano prese più per motivi interni che per una reale valutazione della situazione”.
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Negli scorsi giorni sono poi emerse delle indiscrezioni sulla possibilità di un negoziato per il cessate il fuoco avallato da Vladimir Putin: “Che accordo è possibile oggi? Un accordo dove la Russia controlla il 20% del territorio ucraino, altro che discussioni sulla restituzione della Crimea. L’accordo che può essere ipotizzato oggi dal lato russo è indigeribile per buona parte dell’Europa e del mondo e certamente - conclude Magri - per gli ucraini”.