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Zona Bianca, Antonio Tajani smentisce tutto: "Sto bene dove sto"

Luca De Lellis
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Antonio Tajani è un veterano in Unione Europea. Prima due volte vicepresidente della Commissione europea, poi presidente del Parlamento europeo, e ancora vicepresidente del Partito Popolare Europeo. Il vicepremier italiano, come tanti altri leader dei maggiori partiti italiani, si è candidato alle elezioni europee del prossimo 8 e 9 giugno, pur sapendo che non lascerà il suo incarico di ministro degli Esteri per assumere la carica di europarlamentare. Promessa che solo Matteo Renzi, in caso di vittoria, ha voluto fare. E se qualcuno pensava al segretario di Forza Italia come al prossimo successore di Ursula von der Layen, ci ha pensato il diretto interessato – ospite dello studio di Rete 4 di Zona Bianca – a smentire categoricamente la possibilità: “Sto benissimo dove sto, a fare il ministro degli Esteri, e a utilizzare tutta la mia esperienza trentennale in campo europeo al servizio dell’Italia”. La motivazione è doppia: “Sono stato eletto vicepresidente del Consiglio e poi segretario di Forza Italia, quindi penso sia mio dovere portare avanti l’eredità di Silvio Berlusconi”.

Il Cavaliere ci lasciava ormai quasi un anno fa e, con la sua scomparsa, molti credevano che la creatura politica da lui fondata si sciogliesse. Invece Tajani ha avuto il merito di prendersi una buona fetta di elettorato di centrodestra, quello più moderato, insidiando anche il secondo gradino sul podio dei consensi alla Lega di Matteo Salvini. Il ministro degli Esteri sostiene il ruolo cruciale dell’Unione Europea come organizzazione internazionale in grado ancora di salvaguardare i singoli Stati nel rapporto con le altre potenze globali: “Come possiamo pensare, noi che siamo una piccola realtà di 60 milioni di abitanti, di competere con Paesi come Russia, Cina, India, Stati Uniti e Africa, senza una protezione dell’Ue. Sarebbe un confronto simile a quello di una squadra di terza categoria con una di Serie A: verrebbe travolta”. Una constatazione permane ma è anche uno stimolo: “Certo, l’Europa va migliorata”.

 

 

 

 

Altro tema sempre scottante in Italia è la condizione dei giovani, specie in relazione al mercato del lavoro, di sempre più complicato accesso, almeno in certi campi. La visione di Tajani è chiara: “Dobbiamo guardare ai giovani perché sono il presente e il futuro della nostra società. Dobbiamo formarli e pensare a un loro inserimento nel mondo del lavoro. In questo senso, la riforma degli Istituti Tecnici voluta da Forza Italia sta portando dei risultati, visto che circa il 90% degli studenti che vanno in questi istituti trovano poi un’occupazione”.

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