In altre parole, "autoritaria": Gramellini scatenato contro Meloni e il premierato
Come previsto la diretta video della premier ribattezzata "Telemeloni" contro le "fake news di una sinistra che essendo abituata a occupare la televisione pensa che gli altri siano come lei" ha scatenato un acceso dibattito e la reazione dei commentatori di diversa area. Una mossa che ha fatto discutere e che finisce al centro del monologo di Massimo Gramellini in apertura della trasmissione In altre parole, su La7. L'editorialista del Corriere della sera di rivolge direttamente alla premier: "Ho assistito al lancio della sua Telemeloni sui social, una risposta che immagino dovrebbe essere sarcastica a chi l’accusa di avere militarizzato l'informazione pubblica...".
"Che sarà" di Serena Bortone in caduta libera. E non c'entra la censura
Poi parte a criticare il premierato: "È proprio sicura che un premier che si affaccia ai social come se fossero il suo balcone sia un premier forte? Un premier forte ritira le querele a scrittori" e "non polemizza ogni giorno con i singoli giornalisti, e soprattutto non si dipinge come un eterna vittima del sistema, un sistema, di cui adesso lei è il capo". Gramellini ammonisce: "Un premier forte non ha bisogno di diventare autoritario perché è autorevole, e non ha bisogno di sfidare mezza Italia sulle riforme dicendo o la va o la spacca". Sulla riforma della Costituzione, afferma poi che "un referendum sulla propria persona non ha mai portato bene a chi ci ha provato in passato", perché "gli italiani sono molto affezionati" alla Carta e "il giorno in cui la vedessero messa repentaglio uscirebbero di casa per andare a difenderla nelle urne". Insomma, Telemeloni sembra aver colpito nel segno.