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Fiorello riceve il Sigillo di Ateneo dell'Università Carlo Bo: "Se dovessi rinascere..."

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Rosario Fiorello ha ricevuto il Sigillo di Ateneo dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, riproduzione del timbro apposto in un diploma di laurea datato 11 ottobre 1588. "Osservatore attento dell’uomo, ne interpreta le istanze più profonde con spirito pungente che mai si discosta dal garbo. Fiorello racconta e la sua grande forza comunicativa si imprime lungo la linea estesa di una riflessione sulla realtà e sui suoi paradossi, a cui sottrae peso col riso". Questa la motivazione letta dal rettore, Giorgio Calcagnini, che ha anche ricordato i successi nati in radio, in tv e nei vari format innovativi ideati. L’artista ha definito questo riconoscimento "troppo importante" e ha iniziato un esilarante racconto della sua carriera, dagli inizi fino ad oggi. "La mia vita è un po’ particolare - ha detto ricordando di aver rincorso da giovanissimo un futuro da calciatore, vocazione ben presto abbandonata -. Tutto quello che mi è accaduto io non l’ho mai cercato". Tanti gli aneddoti che hanno accompagnato i presenti, oltre 600, in un viaggio che dura da più di 40 anni: "Successo? Non ho mai avuto la velleità di diventare famoso. Oggi il problema è che i social ci stanno indirizzando a questo. Con 10 milioni di follower ti credi dio, ma poi devi fare i conti con la realtà. Quella comunque esiste e per fortuna dobbiamo misurarci". "Se dovessi rinascere - ha quindi confessato l’artista in chiusura - cercherei di fare entrambe le cose, studiare e lavorare. Penso che si possa fare l’uno e l’altro, io ho fatto l’altro".

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