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Omnibus, sospetto di Arditti sull’incidente di Raisi: “Manina e lotte di potere”. Il dettaglio
Ebrahim Raisi è morto in un incidente in elicottero. E l’Iran ora resta momentaneamente senza presidente. L’argomento viene affrontato nel corso della puntata del 20 maggio di Omnibus, talk show mattutino di La7, che vede ospite Roberto Arditti, che non nasconde i propri sospetti sull’incidente in volo: “Se credo all’ipotesi di una manina? Sì, nel senso che bisogna ricordare che l’intera storia iraniana, dal 1979 ad oggi è disseminata di episodi sanguinosi, che sono la rappresentazione delle lotte interne per il potere in Iran. Tra le cose che noi in Occidente fatichiamo a comprendere c’è il fatto che i sistemi democratici, o anche quelli che si avvicinano, più o meno regolano le loro partire di potere e l’alternarsi al potere attraverso il meccanismo elettorale. In assenza di ricambio legato alle elezioni devono regolare le partite in modo diverso, quindi lo fanno con strumenti brutali. L’unica figura in 20 anni di dominio di Vladimir Putin che si è elevata come una sorta di contraltare, cioè Prigozhin, ha fatto la fine che ha fatto. Qualcuno crede ad un incidente aereo casuale? No naturalmente”.
“Nell’episodio di ieri - rimarca il giornalista - gli elicotteri in volo erano tre e quello precipitato è esattamente quello a bordo del quale c’era Raisi, il ministro degli Esteri, il governatore della zona, guarda caso è precipitato l’unico che aveva delle caratteristiche per terremotare l’establishment iraniano. Alla vigilia di elezioni false e soprattutto alla vigilia, in un tempo che non sappiamo stimare, del ricambio nel ruolo di Guida Suprema, che ha 85 anni e condizioni di salute precarie. E lui è il vero detentore del potere. Raisi, nel suo grigiore tragico, era - chiosa Arditti - una delle figure più vicine alla possibilità di succedere alla Guida Suprema, nonostante non piacesse alla popolazione. Non sapremo mai se l'avrebbero scelto per quel ruolo”.