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Chico Forti, dall'ergastolo al ritorno in Italia: chi è e per cosa era stato condannato

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Enrico «Chico» Forti, trentino, classe 1959, campione di windsurf e produttore tv trasferitosi negli anni ’90 negli States dopo una ricca vincita nel quiz «TeleMike», viene arrestato nel 1998 e condannato all’ergastolo senza possibilità di condizionale due anni più tardi da un tribunale della Florida con l’accusa di omicidio premeditato. Il caso è legato alla morte di Dale Pike, assassinato e trovato cadavere su una spiaggia di Miami: l’ipotesi è che Dale, figlio di Antony, dal quale Forti voleva acquistare il Pikes Hotel, sia stato avvertito da qualcuno che Forti sta tentando di raggirare suo padre, affetto da demenza senile. Forti, sempre proclamatosi innocente, non riesce ad evitare la condanna ma la sua vicenda giudiziaria presenta lati controversi anche perché l’ipotesi di truffa viene archiviata.

 

 

Negli anni Forti continua la sua battaglia giudiziaria ma tutti i ricorsi in appello vengono respinti e nel 2010 la condanna diventa definitiva: l’obiettivo diventa quello di ottenere dalle autorità Usa una revisione del processo o, in alternativa, la possibilità di scontare la pena nel suo Paese. Nel 2016 i legali riescono a ottenere il trasferimento in un penitenziario più facilmente raggiungibile dal personale del consolato generale, vicino a Miami. E mentre anche diversi personaggi della cultura e dello spettacolo si uniscono al fronte degli innocentisti, va avanti - sia pure con molte difficoltà - la battaglia diplomatica condotta in suo nome.

 

 

Il 23 dicembre 2020 il ministro degli Esteri Luigi Di Maio annuncia che il governatore della Florida Ron DeSantis «ha accolto l’istanza di Chico di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo e di essere trasferito in Italia». L’anno dopo, in almeno due momenti diversi, la guardasigilli Marta Cartabia ricorda formalmente alle autorità degli States il diritto di tornare in un carcere italiano ma la svolta definitiva arriva solo il 1 marzo scorso, quando la premier Giorgia Meloni, in missione a Washington, annuncia la firma dell’accordo di trasferimento di Chico Forti in Italia. Dopo anni di stallo, tutto vive una accelerazione improvvisa: il 17 aprile prima udienza in Corte d’appello a Trento per la conversione, secondo la legge italiana, della sentenza statunitense di Forti. E infine lo scoop de Il Tempo, confermato poi dalle agenzie: Forti è in volo per l’Italia, dove è atterrato in tarda mattinata.

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