Dritto e Rovescio, “gravissimo reato”. Del Debbio e la fucilata all'Islam
Modestia, devozione, obbedienza, disponibilità sessuale. Sono questi gli obblighi per le donne islamiche riferiti dal Corano ed esposti durante la puntata del 16 maggio di Dritto e Rovescio in una grafica in sovrimpressione. Ad aprire l’argomento è il padrone di casa, Paolo Del Debbio, che da subito detta la linea del dibattito, facendo capire che in Italia non c’è spazio per questo tipo di obblighi che si vanno ad imporre alle donne: “Quando una persona costringe l'altra non si chiama fare all'amore si chiama in un altro modo. Si chiama in modi brutti, si chiama stupro, si chiama violenza sessuale, si chiama così. Siamo chiari almeno su questo, non è lecito in questo Paese, se uno vuole rispettare la legge di questo Paese, che prevale sulla legge islamica, come deve essere dappertutto, non può agire in questo modo, perché commette un gravissimo reato. Lo dico all’inizio, giusto per essere chiari, perché certe cose nel 2024 non si possono sentire”. Dopo le parole di Del Debbio prende il via il dibattito, con una domanda chiara: la cultura islamica andrebbe contenuta viste le discriminazioni sulle donne?
"Quando una persona costringe l'altra non si chiama fare all'amore si chiama in un altro modo"
— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) May 16, 2024
Paolo Del Debbio a #Drittoerovescio pic.twitter.com/OYDSoT6aOg