Massimo Galli, stangata della procura: la richiesta di condanna per falso e turbativa d'asta
La procura di Milano ha chiesto un anno e dieci mesi nei confronti di Massimo Galli, infettivologo ed ex primario dell'ospedale Sacco (ora in pensione). Uno dei volti più famosi durante la pandemia Covid è imputato per falso e turbativa d'asta (in subordine, secondo i pm, per abuso d'ufficio) per presunti concorsi pilotati all'Università Statale di Milano per posti da professore e ricercatore alla Facoltà di medicina. “Un concorso identico a tutti i concorsi universitari. Se sono tranquillo? Per quanto riguarda la mia coscienza personale, assolutamente sì. Non devo, non posso, non voglio entrare nel merito specifico della questione finché non sarà conclusa. Mi sono comportato così per tutto questo periodo, non cambia”, la reazione di Galli, al termine dell’udienza svolta nel tribunale meneghino. L'imputazione di Galli riguarda un concorso di quattro anni fa: Agostino Riva, suo stretto collaboratore, risultò il candidato vincente nel 2020 di un concorso per il ruolo di professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e dell'apparato digerente. Per Riva i pm hanno chiesto una condanna ad un anno e 6 mesi, anche per lui, come per Galli, con le attenuanti generiche. Per i pm, come sottolineato nella requisitoria, Galli fu “il regista dell’operazione". Sempre per l'accusa, quello non fu, infatti, “un concorso vero”, ma il bando fu ritagliato “su misura”, con i criteri valutativi predefiniti, per Riva, come emerso da alcune intercettazioni tra Galli e Riva. Secondo quanto filtra la sentenza potrebbe arrivare a giugno.