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Prima di domani, Delmastro: "Cultura della violenza", la frase inquietante dei pro Gaza a Mattarella

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Il presidente Sergio Mattarella alla Sapienza di Roma per la giornata dello studente è stato acculto dai pro Palestina, da giorni in presidio con tende e striscioni dentro la città universitaria, a suon di "buuu", fumogeni, un simbolico lancio di aeroplanini di carta, oltre agli slogan ’Palestina libera' e ’Intifada fino alla vittoria'. Il Capo dello Stato, nel suo intervento, ha risposto a distanza agli studenti rimasti fuori a protestare: "Una lettera che è stata pubblicata mi ha sollecitato a non rinchiudermi in quella che è stata definita la torre d’avorio del rettorato ed entrando un cartello mi chiedeva cosa penso di quello che sta avvenendo a Gaza: non voglio lasciare questa domanda senza risposta - esordisce -  Quello che penso di quel che avviene a Gaza l’ho detto pubblicamente e non in circostanze fortuite o informali ma in occasioni significative come l’intervento che ho fatto all’assemblea Generale dell’ONU o nella lettera inviata al presidente della Repubblica israeliano". Mattarella ricorda di aver chiesto l’immediato cessate il fuoco, ribadito la posizione ’due popoli, due Stati', invocato il dialogo.

 

Nell'ateneo romano la tensione è altissima, senza che ci sia una netta e decisa presa di distanza da parte di alcune delle forze politiche di opposizione. Tra gli ospiti di Bianca Berlinguer a Prima di domani, su Rete 4, giovedì 16 maggio, c'è l'esponente di FdI Andrea Delmastro Delle Vedove che fa notare: "C'è una cultura della violenza e della sopraffazione rispetto alle quali alcune forze politiche faticano a prendere le distanze". Nel dettaglio il parlamentare di Fratelli d'Italia ricorda che a protestare a La Sapienza ci sono "ragazzi che ritengono che loro debbano intervenire per impedire rapporti fra università, e impedire al Presidente della Repubblica di intervenire". In particolare, Delmastro fa notare una frase gridata oggi all'indirizzo del capo dello Stato: "Hanno urlato al presidente della Repubblica 'pagherai tutto'. Cosa vuole dire?", è l'interrogativo inquietante. 

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