Fedez tornato "alla legge della strada". Morvillo: "Caso Iovino? Difesa balorda"
Fedez è finito di nuovo nell'occhio del ciclone e questa volta la rottura con Chiara Ferragni non c'entra niente. Il rapper è indagato dalla Procura di Milano per rissa, lesioni e percosse ai danni del personal trainer Cristiano Iovino. Stando a quanto si apprende, il cantante potrebbe essere stato il "concorrente morale", cioè il presunto istigatore del pestaggio o, come è stata definita, della spedizione punitiva. Mentre le indagini procedono, si cerca però di comprendere quale sia stato il motivo scatenante di questo atto di violenza e, soprattutto, ci si chiede che cosa sia successo nella vita di Fedez dopo la crisi in casa scatenata dal pandoro gate. Candida Morvillo ha dedicato a questo aspetto un articolo pubblicato oggi sul Corriere della Sera.
"Come fa a dirlo...", Fedez si è tradito su Iovino? Il sospetto inquietante
"Se c’è una cosa che emerge da questa brutta storia del pestaggio di Cristiano Iovino, è che la nuova vita da single di Fedez sta pericolosamente virando verso un ritorno alle origini, alle legge della strada": così ha esordito la giornalista, che spesso appare in tv per commentare le vicende che riguardano la ex coppia social più seguita e divisiva d'Italia. Mettendo da parte i fatti e la verità sul pestaggio di Cristiano Iovino, Morvillo ha piuttosto analizzato il mal riuscito tentativo del rapper di giustificarsi quando, al Salone del libro di Torino, gli hanno chiesto delle spiegazioni. "Ma il punto, per ora, è che ci si aspetta che uno chiamato dal Salone del libro di Torino per parlare di salute mentale ai giovani, uno che ha preso l’Ambrogino d’oro per i suoi meriti di filantropia, messo di fronte a un’accusa simile, si offenda, condanni il raid e dica che è inimmaginabile che una persona civile come lui guidi una spedizione punitiva di otto o nove ai danni di uno solo", ha scritto la giornalista.
Colpo di scena dopo la guerra: Fedez "testimonial" del Codacons?
Il rapper, in effetti, ha negato categoricamente di aver preso parte alla spedizione. "La linea di difesa avrebbe una sua logica, forse, se espressa da un avvocato in tribunale, ma se è Fedez stesso a sostenerla, suona piuttosto balorda, equivale a minimizzare l’aggressione. Equivale a un «errore di comunicazione» di quelli che rischiano di comprometterti la reputazione fino a completa, incerta, riabilitazione. È la «periferia», quella brutta, che riemerge, inesorabilmente", ha aggiunto la firma del Corriere della Sera.