È sempre Cartabianca, Nuzzi inchioda Boldrini sul velo: "Vada in banca con la kefiah"
L’ Aula della Camera ha approvato la proposta di legge che modifica l’articolo 71 del codice del Terzo settore riguardante la compatibilità urbanistica dell’uso delle sedi e dei locali impiegati dalle associazioni di promozione sociale per le loro attività. In discussione è stata messa la possibilità di una restrizione sulle sedi delle associazioni di promozione sociale utilizzate come luoghi di culto, compresa la trasformazione in moschee. È stato questo uno degli argomenti che Bianca Berlinguer ha lanciato sul tavolo del dibattito. Ma al centro della discussione ci è finito anche l'uso, da parte di alcune donne musulmane, del velo integrale in Occidente e, quindi, l'allarme sicurezza. A prendere la parola è stato Gianluigi Nuzzi: "È un problema importante. Il problema è che il reclutamento di elementi radicali, la radicalizzazione del contrasto all'Occidente, passa attraverso i luoghi di aggregazione e di disperazione".
Niente più moschee nelle sedi delle onlus. Bloccato il “trucco” usato dagli imam
"Chi fa attività preventiva, la nostra intelligence o il ministero dell'Interno e le sue varie articolazioni, ha evidenze di come ci siano stati in passato dei focolai di reclutamento all'interno di questi centri culturali. Dall'altra parte, anche nelle carceri ma è più facile controllare questo fenomeno", ha continuato il giornalista, prendendo così di petto il rischio del risveglio dei cosiddetti lupi solitari e del ritorno dell'incubo terrorismo. "Il problema è la bonifica di questo sommerso. C'è chi vuole chiudere tutto, ma poi c'è una reazione e i rimbalzi sociali possono essere pericolosi", ha detto. Quindi Berlinguer ha spostato il focus del colloquio sul velo e sulla sottomissione delle donne. "Esiste la questione sicurezza. Entri in banca con la kefiah palestinese e veda che succede. Non la fanno neanche entrare, abbia pazienza. In Italia non si può andare in giro con il volto coperto. C'è sicuramente il diritto a esprimere la propria religione e il proprio credo ma c'è anche il diritto alla sicurezza. Non lascio perdere niente", ha poi aggiunto il giornalista rispondendo alla deputata del Pd Laura Boldrini che sosteneva il contrario.