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Vittorio Feltri smaschera l'ipocrisia della sinistra: "Pagherò io le spese", l'annuncio

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Vittorio Feltri non ci sta e annuncia di impegnarsi in prima persona su un tema delicato e sempre più difficile da trattare come quello delle forze dell'ordine. Dopo le aggressioni da parte di clandestini subite dai poliziotti a Milano, il giornalista ha annunciato nella consueta rubrica sulle pagine de "Il Giornale", che si farà carico personalmente delle spese legali visto che al giorno d'oggi sembra impossibile difendersi per chi veste una divisa e subisce degli attacchi gratuiti da parte si malviventi, spesso, clandestini. 

 

"La scorsa settimana la città di Milano è stata scossa, nel giro di ventiquattro ore, da due episodi di cronaca analoghi che non possiamo permetterci di sottovalutare. I punti di contatto tra le due vicende sono parecchi: in entrambi i casi il luogo in cui si sono verificati i fatti è una stazione ferroviaria, precisamente quella di Lambrate e quella Centrale; i protagonisti sono sempre poliziotti, da un lato, e clandestini, dall'altro" afferma Feltri, che descrive nel dettaglio i due episodi che hanno visto coinvolti il trentacinquenne vice ispettore Di Martino, trafitto con un coltello lungo trenta centimetri e dalla lama di venti per ben tre volte alla schiena da un marocchino irregolare di 37 anni, già noto alle forze dell'ordine, il quale si dilettava a tirare sassi contro i passanti e i vagoni dei treni e se ne andava a zonzo armato e ubriaco. E quello del poliziotto della Polfer intervenuto insieme ai colleghi per fermare un egiziano trentaseienne richiedente asilo che, ubriaco e drogato, lanciava sassi e pezzi di marmo.

"Mi impressiona - continua il Feltri- alquanto che un poliziotto subisca questo trattamento, che debba valutare, in una situazione di rischio concreto, se sia meglio farsi ammazzare o se sia opportuno salvaguardarsi andando incontro poi a indagini e procedimenti onerosi. Se pretendiamo che non utilizzino le armi di cui pure sono dotati, diamo agli operatori della sicurezza pistole ad acqua, armi giocattolo, e mandiamoli sulle strade in pasto a criminali spietati che non si fanno scrupoli e che tengono coltelli e coltellacci legati alla cinghia". Poi il giornalista chiude annunciando: "Affinché si intervenga per eliminare tale anomalia e per metterla in luce, ho deciso che sarò io a farmi carico delle spese legali in capo al poliziotto. In uno Stato di diritto non è ammissibile che chi lavora nelle forze dell'ordine debba compiere tale scelta: o finire in terapia intensiva o finire alla sbarra, o farsi assassinare o farsi criminalizzare".

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