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Omnibus, il retroscena di Campi: "Perché Conte non si candida"

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Le elezioni europee si avvicinano e ci si chiede perché alcuni leader si sono candidati con tanto di nome sul simbolo elettorale e altri no. Se ne parla a Omnibus con il professor Alessandro Campi, docente e politiologo dell'università di Perugia. Campi non usa mezze parole e va dritto al punto: Conte non si è candidato perché non voleva contarsi e finire sotto l'amica-nemica Elly Schlein. 

 

 

 

"Conte non si è candidato perché non voleva contarsi - rivela il professor Campi - Ha ritenuto politicamente inopportuno per lui presentarsi in Europa come hanno fatto altri leader. È stata una sua scelta politica, non dettata da ragioni etiche ma semplicemente da ragioni di calcolo politico. Quello che dice ora suona molto ipocrita. L'inganno presuppone che ci sia una parte inconsapevole che, in questo caso, dovrebbero essere gli elettori che vengono raggirati sulla base di una proposta eticamente irricevibile. La mia impressione è che gli elettori sappiano perfettamente come stanno le cose. Poi sarà una loro libera determinazione votare o non votare il leader che si propone sapendo che non andrà a Bruxelles. Si può dire che sia un cattivo costume tutto italiano che peraltro dura da tantissimo tempo ma farne una questione di etica pubblica al punto da voler fare una legge che impedisca un supposto inganno mi sembra eccessivo. La ragione della mancata candidatura di Conte è perché non si ritiene sufficientemente forte da andare a una conta europea che, se lo avesse visto dietro Elly Schlein, avrebbe creato un grosso problema rispetto alle sue ambizioni di leadership.    

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