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Che Tempo Che Fa, Burioni rivela il rischio zanzare: "Quanti morti ogni anno"

Luca De Lellis

Provocano malattie più o meno insidiose, hanno la capacità di trasmettere virus a una moltitudine di persone. La Dengue, la febbre gialla, la malaria, sono tutte patologie inflitte da un insetto così piccolo, apparentemente insignificante, ma così pericoloso: la zanzara. Roberto Burioni, ospite nel consueto appuntamento della domenica sera dedicato alla scienza nello studio di "Che Tempo Che Fa", ha voluto mettere in guardia i telespettatori sull’animale che, secondo il suo punto di vista, dovremmo temere più di ogni altro: «Noi abbiamo paura di leoni e tigri ma, nonostante abbiano un aspetto innocuo, le zanzare sono gli animali più pericolosi per l’uomo». Purtroppo, le stime riportate dal Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia al San Raffaele di Milano destano qualche preoccupazione, visto che le zanzare «uccidono mediamente ogni anno nel mondo da 500mila a 1 milione di persone».

 

 

 

 

L’allarme maggiore riguarda una particolare fascia d’età, più vulnerabile ai virus trasmessi dall’insetto: «Il 75% delle vittime sono bambini sotto la soglia dei 5 anni». La problematica più evidente è che non c’è un antidoto sicuro al momento per evitare di contrarre il virus: «Si tratta di una carneficina – ammette Burioni davanti al conduttore Fabio Fazio -, in particolare per quanto riguarda la malaria, che è la più temibile». Il virologo ragiona poi su una possibilità avanzata in una rivista scientifica internazionale e autorevole, qual è “Nature”, letta da lui qualche anno fa: «Su questo giornale si cominciò a discutere di un mondo senza zanzare: alcuni si chiesero perché, se si estinguono tante specie, perché non le zanzare?». Burioni intende lanciare quindi l’esca su una riflessione che almeno una volta nella vita ognuno di noi ha fatto, chiedendosi “ma a che servono queste zanzare nell’ecosistema, se poi provocano solo danni alla salute dell’uomo?”. Vediamo se la comunità scientifica internazionale abboccherà all’amo, perché quella delle zanzare rimane un’emergenza invisibile. Nessuno ne parla, ma il pericolo è concreto.