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In Altre Parole, Gramellini schifato per il video dell'ostaggio di Hamas: “Guerra psicologica crudele”

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“Cominciamo da questo video rilasciato oggi da Hamas. Guardate”. Sono queste le parole con cui Massimo Gramellini inizia la puntata dell’11 maggio di In Altre Parole, il programma del weekend di La7. E subito dopo partono le immagini di un ostaggio israeliano preso da Hamas durante l'assalto ad Israele. “Lui – riprende la parola Gramellini dopo il filmato - si chiama Nadav Popplewell, ha 51 anni, ed è stato rapito il 7 ottobre in un kibbutz. In questi dieci secondi che avete visto Nadav riesce solo a dirci come si chiama, ma sembra stare bene tranne per l’occhio nero. La sorella e la madre davanti allo schermo si tranquillizzano, nonostante un altro fratello-figlio perso il 7 ottobre. Se Nadav ha registrato quel video, pensano, significa che presto tornerà a casa. Nulla è come sembra, perché lo avrete notato, in fondo al video è apparso un punto interrogativo, seguito da una didascalia ‘Tra pochi secondi. Cosa è successo?’. Immaginate la sorella e la madre di quell’uomo lì, in attesa del verdetto. Purtroppo è un verdetto di morte. In un video subito successivo Hamas ha annunciato che Nadav è morto un mese fa, dicono loro sotto i bombardamenti israeliani”.

 

 

Gramellini lancia poi l’affondo nel concludere il suo editoriale: “Ora, ogni guerra fa schifo, ma questa se possibile un po’ di più, perché questa non si combatte solo contro chi sta al fronte o nelle città, ma anche contro chi sta a casa ad aspettare il ritorno dei suoi cari. Illudendolo, per poterlo colpire con ancora più crudeltà. E’ – la chiosa del giornalista del Corsera - una guerra psicologica contro la speranza, che però di suo ha una caratteristica, è la prima e ultima forma di resistenza”.

 

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