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Otto e mezzo, Giannini attacca Meloni: "Elmetto in testa". Sechi: "Mondo fantasioso"

Gabriele Imperiale

Massimo Giannini fa infuriare Mario Sechi. Ospite di Otto e mezzo su La 7, l’ex direttore de La Stampa apre la puntata del programma di Lilli Gruber parlando degli scontri tra forze dell’ordine e studenti a Roma durante gli Stati Generali della Natalità e sul caso Roccella. “C’è un clima pessimo, su questo non c’è dubbio. Del resto Giorgia Meloni aveva annunciato che avrebbe fatto una campagna elettorale con l’elmetto in testa – esordisce il giornalista de La Repubblica – Lei ha l’elmetto in testa, la polizia e le forze dell’ordine hanno i manganelli in mano”. L’attacco al Presidente del consiglio è evidente e non si ferma qui: “Quello che rappresenta un dissenso rispetto a quello che questo governo e questa maggioranza stanno facendo o dicendo, viene represso in maniera inesorabile”. 

 

 

Poi il caso Roccella: “L’episodio di ieri è stato sgradevole ma non è stato violento. Una quindicina di ragazzi hanno contestato la Ministra che era sul palco – spiega Giannini – se invece di andarsene la Ministra avesse continuato normalmente, non sarebbe accaduto niente”. E, continua il giornalista in chiusura del suo intervento, questo avrebbe consentito a “Giorgia Meloni, a tutta la destra, di dire ‘ecco chi sono i veri fascisti’, 15 ragazzi che in modo non violento” hanno contestato il ministro. 
Quando la palla passa al direttore di Libero, inquadrato più volte mentre scuote la testa durante l’intervento di Giannini, Sechi è netto: “È singolare che si pensi che la violenza possa essere solo fisica. Qualche millennio di storia non ci ha insegnato niente – dice abbastanza seccato – c’è anche la violenza verbale”.

 

 

Sechi dice di più: “Esiste un diritto di manifestare sacrosanto ma non che quando sto parlando io, tu parli sopra di me. Non funziona così, il libero dibattito è un'altra cosa – l’attacco ormai è frontale – se si vuole istituzionalizzare una cosa del genere, beh stiamo andando in una direzione completamente sbagliata”. Poi parla della repressione ai danni degli studenti ipotizzata da Giannini: “Mi pare francamente un mondo molto fantasioso quello che è stato dipinto – il commento è durissimo – tutti gli episodi a cui stiamo assistendo parlano da soli. Nelle università addirittura non si può più portare avanti un dibattito sulla linea del pensiero occidentale, pro Israele e così via”. Il direttore di Libero ormai è un fiume in piena e arriva la stoccata alla sinistra: “Tutto ciò che è fuori della sinistra, viene tranquillamente censurato. Questi episodi vengono da sinistra”. Sechi incalzato a chiudere il suo intervento da Gruber, termina il suo ragionamento: “Finché la sinistra non fa i conti con i suoi movimenti radicali sarà impossibile arrivare a un dibattito maturo, serio. Questa è la verità”.