L’Aria che Tira

L’Aria che Tira, Cerno fulmina Morani e il Pd: “Drammatico usare Vannacci per dire chi siete”

Scintile a L’Aria che Tira sulla candidatura del generale Roberto Vannacci alle prossime elezioni Europee. Nella puntata del 3 maggio del talk show mattutino di La7 condotto da David Parenzo è ospite Alessia Morani, ex deputata del Partito democratico, che va all’attacco del candidato della Lega dopo che il padrone di casa legge la prima pagina de Il Tempo dedicata al bavaglio che la sinistra vuole mettere a chi non la pensa come loro, tra cui appunto Vannacci: “Vannacci afferma dei principi che sono completamente contrari rispetto ai nostri. Vannacci può essere utile in una campagna elettorale anche per affermare la propria identità, i propri valori, le proprie idee. Noi siamo l’esatto opposto dell’omofobia, della xenofobia, del razzismo, dell’esclusione sociale. Vannacci può essere utile per affermare i nostri valori, le cose che vogliamo fare, che sono antitetiche rispetto a quelle di Vannacci. Per tanti anni si è detto che non esistono più destra e sinistra, invece c’è una differenza profonda tra noi e loro e Vannacci è utile ad affermare anche la differenza che c’è”.

 

 

A rispondergli per le rime ci pensa Tommaso Cerno, direttore de Il Tempo: “Sembra Enrico Letta, io l’ho già vista questa campagna elettorale. Ti consiglio due volte di cambiare linea. Il mio consiglio è andate da un’altra parte. Cominciate a dire cosa pensate voi e non che Vannacci vi serve per dire chi siete. È un déjà vu drammatico, drammatico”. 

 

 

Morani, candidata per il Pd alle Europee, tenta un’arrampicata sugli specchi: “C’è una differenza profonda. Nel momento in cui si ricomincia a parlare di classi separate per bambini disabili mi viene la pelle d’oca, perché quel tipo di esclusione per quei bambini, che sono invece una parte fondamentale loro e per gli altri bambini, allora io reagisco a queste proposte ripugnanti. Allora io dico che questo è esattamente l’opposto delle politiche portate avanti da noi”. “Vabbè”, la chiosa del direttore de Il Tempo.