Mattino5, Capezzone e la tassazione choc per i lavoratori: “Numeri sconvolgenti”
Daniele Capezzone indossa i panni del liberale e inchioda le aliquote “sovietiche” a cui è soggetto il cittadino. Il direttore editoriale di Libero, ospite di Francesco Vecchi e del suo Mattino 5, lo fa dopo aver assistito ad un servizio del programma Mediaset sul boom di chiusure di negozi e attività a seguito dei rincari record registrati negli ultimi anni. Numeri drammatici quelli citati da Vecchi e raccolti da Confcommercio tra il 2012 e il 2023: oltre il 20% in meno di attività di commercio al dettaglio, più del 25% in meno di quelle ambulanti. Numeri che certificano la fine oltre 140mila imprese con i negozi di mobili e ferramenta e quelli di libri e giocattoli in testa.
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Capezzone, che conosce molto bene il tema dato che i suoi genitori avevano una piccola attività di abbigliamento, dopo aver visto i numeri è furente e il suo ragionamento è puntuale: “Si arriva al punto e qui esce fuori il vecchio liberale – esordisce il direttore – calmare la bestia, lo Stato”. Capezzone si rivolge direttamente al suo interlocutore e cita un dato drammatico: “Io vorrei dire una cosa che è un po' sconvolgente Francesco perché non circola molto. Noi siamo un paese in cui una persona fisica – spiega il giornalista sul tema delle tasse – che se uno ha un guadagno normalissimo di 50.000€ lordi l'anno, c'ha una aliquota Sovietica del 43%”.
Il direttore di Libero conclude poi il suo intervento facendo un paragone che spiazza lo studio, gli ospiti e lo stesso Vecchi: ”Per dare un'idea: negli Stati Uniti l'aliquota più alta è al 37%, che scatta per chi ha un reddito di 600mila dollari che al cambio tra mezzo milione di euro”.
"Noi siamo in un paese dove una persona con un guadagno normalissimo ha un'aliquota del 43%"@Capezzone a #Mattino5 pic.twitter.com/7NFTz5hCrj
— Mattino5 (@mattino5) May 2, 2024