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Dritto e rovescio, Capezzone sbotta per le musulmane recintate: "E il patriarcato?"

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Gli uomini pregano. Le donne, invece, sono rinchiuse in una "rete da pollaio". Le immagini, provenienti da Centocelle, quartiere della periferia est di Roma, e scattate nel giorno della fine del Ramadan (il tradizionale digiuno islamico), sono state rilanciate da Fabio Rampelli, esponente di Fratelli d'Italia, e hanno fatto discutere molto nelle ultime settimane. A Dritto e rovescio, il programma di politica e di attualità del giovedì sera, il conduttore Paolo Del Debbio ha mostrato gli scatti in studio e ha intavolato una discussione sulle regole dell'Islam e sui diritti delle donne. A intervenire con nettezza di idee e di parole è stato Daniele Capezzone. "C'è qualcosa che puoi fare senza la decisione del tuo uomo? No", ha detto rivolgendosi a una donna musulmana. 

 

 

Poi, fortificando la sua argomentazione con le immagini, ha tolto il freno: "Ma che anno è. Ma in quale Medioevo ci si vuole trascinare". Il fatto di separare le donne dagli uomini e di recintarle, per il direttore editoriale di Libero "è inaccettabile". Da un punto di vista giuridico, certamente. "Voglio vedere con quale faccia continuiamo a dire che secondo la Costituzione italiana ci vuole uguaglianza e non discriminazione. Non c'è un'intesa e non c'è un concordato", ha detto. È inaccettabile politicamente: "Dove sono gli intellettuali di sinistra? Dove sono le femministe? Il patriarcato islamico va bene? Il corpo delle donne. Eccolo qua", ha scandito. Inaccettabile anche moralmente. "Noi siamo liberali. Se avessimo la certezza che ogni singola donna subisce questa cosa per sua piena e totale volontà, si potrebbe dire 'è un colpo al cuore, ma mi arrendo'", ha concluso, specificando che non è questo il caso. 

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