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Tagadà, Padellaro affronta Scurati e smonta i teoremi sul fascismo di Meloni: “Non è vero”

Gabriele Imperiale
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Antonio Padellaro smonta lo Scurati-pensiero e il presunto “metodo fascista” o “fascitoide” affibbiato dallo scrittore a Giorgia Meloni. Ospite di Tagadà e di Tiziana Panella su La 7, il giornalista de Il Fatto quotidiano si esprime sulle ultime dichiarazioni dell’intellettuale napoletano e a sorpresa lo contraddice. “Io vorrei chiedere a Scurati se davvero crede che abbiamo a Palazzo Chigi un presidente del Consiglio che in qualche modo potrebbe essere tentato da una certa deriva – chiede Padellaro che dà subito il suo punto di vista sulla vicenda –. Io ve lo dico chiaramente, non lo credo”. 

 

 

L’ex direttore de Il Fatto ne è convinto e commenta lo Scurati-Gate. “Io credo che tutto quello che sta succedendo, tipo la vicenda Rai, – spiega Padellaro – sia frutto di atteggiamenti, comportamenti, errori che alcuni più meloniani della Meloni mettono in atto. La Meloni dovrebbe essere criticata perché non ha messo, forse…”. La conduttrice capisce dove il suo interlocutore vuole andare a parare e gli da un assist. “Non ha scelto le persone giuste..”. Padellaro lo raccoglie subito e commenta: “Esatto”. 

 

 

Poi chiude il suo pensiero, bocciando le ultime dichiarazioni di Scurati: “Alla vigilia del 25 Aprile il far sospettare che noi abbiamo un presidente del Consiglio che sotto il vestito ha la camicia nera – spiega in maniera abbastanza convinta –. No, questo è sbagliato. È sbagliato perché non è così”. Poi un ultimo consiglio ai commentatori e agli oppositori, intellettuali e non, di Giorgia Meloni: “I problemi che pone la destra al governo ci sono, ma non sono questi. Questo è un modo per parlare d'altro”.

 

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