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Otto e mezzo, scintille tra Gruber e Specchia su Scurati: "Un altro film" "Sciocchezze"
Il caso di Antonio Scurati continua a tenere banco. A Otto e mezzo, il programma di politica e di attualità di La7, Lilli Gruber l'ha lanciato sul tavolo del dibattito partendo dalle frasi che lo scrittore, finito al centro dell'attenzione per il monologo scritto in occasione della ricorrenza del 25 aprile, ha pronunciato oggi nel corso dell'incontro "Come sta la democrazia?" che si è tenuto a Milano. "Ho toccato con mano negli ultimi giorni cosa significhi subire un oltraggio, un’aggressione verbale, una denigrazione da parte di esponenti governo e delle istituzioni e da parte dei loro squadristi fiancheggiatori. Io non sono facile a usare il termine, ma questo è un metodo fascista: spostare il piano del confronto da quello delle idee e delle argomentazioni a quello dell’aggressione personale, sia fisica sia verbale", ha affermato l'autore. Esiste davvero una deriva fascistoide? Questo l'interrogativo posto dalla giornalista. A prendere la parola, tra gli altri, è stato Francesco Specchia.
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"La vicenda di Scurati è molto più semplice di quello che appare", ha premesso il giornalista di Libero. "Io ero presente, ero ospite di Serena Bortone e ho seguito tutta la faccenda da vicino", ha spiegato. "La cosa è stata gestita malissimo. Al di là di questo, Scurati ha ricevuto una commissione. Il testo doveva essere sulla Resistenza. Ha fatto un ottimo testo nella prima parte...Un po' scopiazzato da un suo articolo. Perfetto. Nella seconda parte ha tirato a freddo una pistolettata a Meloni", ha ricordato Specchia. "Siamo in un periodo di par condicio. C'è una commissione in tutte le reti. Il testo, di carattere politico, era querelabile. Non c'è stata censura, ma un controllo del testo di un committente", ha continuato. Gruber l'ha stoppato: "La libertà di espressione è un altro film". "Non diciamo sciocchezze", ha replicato il giornalista.