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Fiorello sbotta: "Siamo tutti tele-Meloniani", come difende Marco Liorni

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A Viva Radi2, il programma del mattino di Fiorello, le ripercussioni del caso legato al monologo di Antonio Scurati saltato in Rai continuano ad essere argomento di discussione. “Si parla di faida in Rai, la faida dei TeleMeloniani. Noi tutti siamo TeleMeloniani – scherza apertamente – Sono questi, eccoli schierati: Giampaolo Rossi, direttore generale, Paolo Corsini che è il direttore dell’Approfondimento Rai, Angelo Mellone che invece è direttore del genere Intrattenimento/Day Time, e Gianmarco Chiocci, direttore del Tg1. Posso dire? Sono tutti fighi! Il cerchio magico. Sono abbonati all’Istituto Luce, mica a Tu-dum”. 

 

Si parla poi delle recenti critiche subite dal conduttore de L’Eredità Marco Liorni: “A proposito, è successo qualcosa a Liorni. Ha fatto un’affermazione in diretta che poi è stata ampiamente criticata, e poi ha puntualizzato sui social “Sono antifascista”, ma tutti lo siamo – Fiorello poi tende delle parole di conforto per il collega - Hanno attaccato Liorni, ma come si fa? Cioè, la classifica delle persone più buone è questa: Dalai Lama, Madre Teresa e Liorni al terzo posto. Perdonali Marco, non sanno cosa fanno”. 

 

Al glass, poi, compare di nuovo l’Agenda – fittizia – della Premier: “Ecco l’agenda Meloni, fresca fresca. Questa la prima pagina: Giorgia Premier, con cuore mi raccomando. Premier Giorgia, Giorgia Premier, viva la Premier; insomma, le piace il suo lavoro!” – ironizza lo showman, per poi cimentarsi nella lettura delle ‘priorità del Governo’ - Ecco i punti: ascoltare la registrazione del Dalai Lama che legge il monologo Scurati; oscurare uno scrittore a caso di destra per sembrare democratici; spostare la Bortone a La prova del cuoco, ma non c’è più, quindi solo spostarla; mandare una scatola di peperone crusco alla Schlein; guardare a loop Basilicata Coast to Coast. Poi, guardate che appuntamento: appuntamento dal logopedista per riuscire a dire la parola “antifascista” in vista del 25 aprile. La Russa neanche se lo addormentassimo ce la farebbe! Alle ore 17.15, come d’abitudine, chiamare Macron e dire ‘sai chi ti ascolta?’”.

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