Chiara Ferragni nel mirino del Codacons: "I soli a denunciare l'opacità"
La campagna di comunicazione per il pandoro 'Pink Christmas', griffato dall'influencer Chiara Ferragni, ha ingannato i consumatori. È la conclusione alla quale è giunta la giudice della prima sezione del Tribunale civile di Torino, Gabriella Ratti, che ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni di consumatori Codacons, Adusbef e Utenti dei servizi radiotelevisivi. La sentenza riconosce nell'azione dell'industria dolciaria piemontese una "pratica commerciale scorretta" in merito alla campagna di beneficenza legata al dolce, con proventi destinati all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Ringraziamo l’Antitrust per aver accolto la nostra denuncia sul caso del pandoro Balocco, sollevando così la questione della poca trasparenza sulla beneficenza in Italia. Lo afferma il Codacons in una nota.
Ferragnez, è finita per sempre? I segnali della battaglia social
Dall’esposto dell’associazione è nata l’istruttoria dell’Autorità citata oggi dal Presidente Rustichelli nella relazione annuale. «Quando abbiamo denunciato l’opacità dell’operazione Ferragni-Balocco siamo stati i soli in Italia ad evidenziare come qualcosa non funzionasse in tema di beneficenza e sponsorizzazioni - spiega il presidente Carlo Rienzi - Grazie all’azione dell’Antitrust che ha ritenuto fondata la nostra denuncia, è stato scoperchiato il vaso di Pandora che ha portato alla luce attività illecite sanzionate con multe pesanti. Ma ancora non basta. L’Autorità deve ampliare il suo raggio d’azione indagando a tutto campo sull’operato degli influencer, che sempre più spesso realizzano sui social network attività di marketing, pubblicità e sponsorizzazioni in modo ambiguo e poco trasparente, colpendo milioni di utenti ed eludendo le norme di settore» - conclude Rienzi.