caso scurati

Tagadà, Cerno e l'ipocrisia sinistra su Scurati: "Quando Giletti andò via da La7..."

Ma quale censura. Sul caso di Antonio Scurati e del monologo saltato in Rai ormai non sembrano esserci più dubbi. A scrivere la parola fine su un caso che la sinistra si ostina a cavalcare è il direttore de Il Tempo Tommaso Cerno, intervenuto nel corso della puntata di lunedì 22 aprile di Tagadà, il programma condotto da Tiziana Panella su La7. Quello rilanciato anche dalla premier Giorgia Meloni in un post "è il monologo censurato più visto nella storia dell'umanità, così come Scurati è l'uomo che ha fatto più carriera grazie a Mussolini se escludiamo Badoglio", commenta Cerno. Insomma, "lasciamo tranquillamente perdere la censura durante uno spettacolo di Serena Bortone che avrebbe fatto tremare il governo se Scurati parla due minuti, è una cosa che fa ridere i polli", afferma il direttore che ricorda come in altri casi che hanno riguardato altre emittenti la versione dell'azienda sia stata presa per buona senza colpo ferire.

 

C'è per esempio il caso di Massimo Giletti, che sta tornando in Rai: "Quando andò via da La7 parlò di una censura mentre Cairo ha spiegato che era una questione di soldi, mi pare che sia stata accettata la tesi dell'editore", ricorda Cerno. "Scurati e anche altri, da quello che si dice in Rai, chiedono troppi soldi, se facciamo i giornalisti andiamo a vedere tutte le lamentele che ci sono state" per i compensi e "scopriremo che Scurati aveva detto che voleva andarci gratis e poi ha chiesto dei soldi, che la Rai ritiene di non dare per non creare dei precedenti". A quel punto la conduttrice cita il documento Rai che parla di cancellamento per "motivi editoriali". Il direttore ribatte che "in Rai quando non chiudi il contratto perché vuoi più soldi scrivono motivi editoriali, ci sono miriadi di casi". Insomma, polemiche strumentali e a intermittenza a seconda di chi è il protagonista. "Ma un italiano che guarda la televisione pensa che Fabio Fazio è andato via perché c'era il governo di destra - conclude Cerno - o che Lucia Annunziata si candida con il Pd perché l'ha cacciata la Meloni? Ma vogliamo farci ridere dietro?".