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Ilaria Salis "intortata dai radical chic", Vittorio Feltri svela il gioco sporco della sinistra

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La candidatura di Ilaria Salis nelle liste dell'Alleanza Verdi-Sinistra da una parte rischia di diventare un boomerang nella vicenda giudiziaria dell'insegnante brianzola, detenuta in Ungheria in attesa di giudizio con l'accusa di aver partecipato al pestaggio ai danni di alcuni neonazisti. E dall'altra fa emergere l'ipocrisia senza scrupoli della sinistra. Il direttore editoriale del Giornale Vittorio Feltri risponde a una lettrice nella sua Stanza sul quotidiano in edicola sabato 20 aprile, e sottolinea che "la sinistra si dispiace nel vedere la detenuta Ilaria Salis trascinarsi nell'aula di tribunale con mani e piedi in catene, tuttavia non si fa scrupoli nell'adoperare l'insegnante monzese a proprio esclusivo beneficio, ossia per aumentare il numero dei voti" alle elezioni europee. I partiti di Fratoianni e Bonelli "pretendendo di convincerci che ciò favorirà la trentanovenne, la quale, molto ingenuamente, ha accettato la candidatura e si è fatta intortare dai radical-chic, che non sono buoni come sembrano".

 

Senza contare che "non è affatto scontato che l'insegnante ottenga un seggio e possa rientrare in Italia", argomenta Feltri. "Purtroppo la sinistra si abbandona sovente a questo malcostume, quello di trasformare in eroe chiunque possa essere presentato in qualità di vittima al cospetto dell'elettorato", continua il direttore. Un "meccanismo di vittimizzazione" che "divora la «vittima» stessa", e "di sicuro non la tutela", scrive ancora Feltri il quale si augura che Salis venga "dichiarata innocente e che possa rincasare libera e lieta".

 

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