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Otto e mezzo, “sciocchezza storica”. Sull'antisionismo scontro feroce tra Montanari e Mieli

Gabriele Imperiale
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“Ma questa è una sciocchezza storica”. Tommaso Montanari furente critica Paolo Mieli e si scatena un botta e risposta che Lilli Gruber fa quasi fatica a contenere. Ospite di Otto e Mezzo su La 7, il rettore dell’Università per stranieri di Siena, è stato interpellato dalla conduttrice su ciò che è accaduto al giornalista David Parenzo, contestato e cacciato da un dibattito sulla parità di genere a La Sapienza di Roma da un gruppo di studenti. Montanari giustifica l’azione di disturbo dei ragazzi e contesta il voler affibbiare una matrice antisemita all’iniziativa degli studenti: “Se gli è stato impedito di parlare in quanto ebreo, no – spiega – se hanno detto in quanto sionista, non è vero l’assunto. E ho anche premesso che comunque dovevano farlo parlare”. 

 

 

Tanto basta per scatenare la pronta reazione di Mieli: “Ma sionista che vuol dire, scusa? Secondo te cosa vuol dire sionista?”. Montanari prova la replica: “Evidentemente, le posizioni del genere sono di critica radicale all'adesione alle politiche dello stato di Israele”. Mieli è inflessibile: “No, significa voler buttare a mare lo stato di Israele essere antisionisti. Essere antisionisti vuol dire essere contro l’esistenza dello stato di Israele”. Il rettore, in collegamento, però non è d’accordo: “Ma no, non è vero affatto. Ma questa è una sciocchezza storica. È contro il colonialismo, contro l’imperialismo ebraico. Lo stato di Israele sta violando sistematicamente…”. 

 

 

Gruber tenta di raffreddare gli animi, mentre Mieli contesta apertamente ciò che afferma il suo interlocutore: “Chiuda, Montanari”. Lo storico d’arte, lo fa: “Non dobbiamo usare l'etichetta di antisemitismo quando è impropria – spiega – se si se si dice che una posizione è sionista, non si fa un atto di antisemitismo. Si può sbagliare, si può avere ragione ma non è antisemita”. Mieli, tutt’altro che silente, mugugna. Gruber cambia argomento e chiude definitivamente la partita, e le polemiche.

 

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