Ilaria Salis, Giordano sbotta con Cappellini: "E Toni Negri?", scintille da Berlinguer
La candidatura di Ilaria Salis alle elezioni europee con l'Alleanza Verdi Sinistra dopo le voci e la pretattica (solo stamattina Angelo Bonellio aveva smentito...) è realtà. La maestra brianzola detenuta in attesa di giudizio in Ungheria e accusata di aver partecipato al pestaggio di alcuni neonazisti in tutta probabilità sarà "capolista nel Nord Ovest", spiega Nicola Fratoianni. Mossa politica che può portare voti ai rossoverdi ma che rischia di peggiorare la situazione giudiziaria a Budapest. "Credo che sia l'ultimo atto di una serie di errori che hanno portato alla politicizzazione del caso fin dal primo momento", spiega Mario Giordano nel corso di Prima di domani, il programma di Bianca Berlinguer su Rete 4.
"La candidiamo", Salis nella lista di Bonelli e Fratoianni: l'ultimo santino della sinistra
Il conduttore di Fuori dal coro ribatte a chi sostiene che metterla in lista è l'unica via di uscita per Salis: "Non lo è neanche questo" e anzi la situazione per la brianzola rischia di aggravarsi. Poi c'è il fatto politico: "Candiddare non le persone migliori ma nomi per risolvere problemi che non si riescono a risolvere in altri modi non è un bel segnale", afferma il giornalista.
Stefano Cappellini di Repubblica a quel punto muove un'osservazione che scatena un vivace botta e risposta tra i due: "In passato i sono state molte candidature legate a grane e a errori giudiziari". "Ed è sbagliato"; incalza Giordano con l'altro ospite che afferma: "Il caso di Enzo Tortora (candidato dai radicali nel mezzo del suo calvario giudiziario, ndr) non fu un errore". L'esempio usato da Cappellini divide: "E Toni Negri?", attacca Giordano che inizia a ripetere il nome dell'ideologo della sinistra extraparlamentare, anche lui candidato a suo tempo dai radicali. "Fu un errore o no?", incalza il giornalista Mediaset con il collega di Repubblica che si smarca: "Sono casi diversi, come quello di Salis, non c'è una regola generale". Berlinguer mette poi un freno al botta e risposta: "Tortora rispettò quello che aveva concordato prima e fu un galantuomo, Toni negri non lo fu".