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Israele? "Meglio la Corea del nord", lo studente scatena Cruciani a Dritto e rovescio
A Dritto e rovescio si parla delle proteste degli studenti pro-Gaza che chiedono alle università italiane di bloccare tutte le collaborazioni con gli atenei israeliani a causa del "dual use", la possibilità che le ricerche vengano usate in ambito militare oltre che civile. Alla Sapienza di Roma e non solo ci sono stati violenti scontri, con numerosi agenti feriti. Nella puntata di giovedì 18 aprile della trasmissione di Rete 4 condotta da Paolo Del Debbio una delegazione di studenti-attivisti argomenta le sue posizioni scatenando la risposta del conduttore e di Giuseppe Cruciani, anche lui ospite.
Del Debbio fa notare agli studenti che in base alle loro argomentazioni dovremmo tagliare i ponti "praticamente con tutte le università del mondo tecnologico, con Israele per esempio abbiamo dei rapporti avanzati per le biotecnologie", senza contare i legami con atenei americani, africani e via dicendo. Un ragazzo in collegamento ribatte: "Abbiamo dei bellissimi rapporti con Israele che per esempio servono per sviluppare delle ottime tecnologie per la cura del suolo e per la gestione delle risorse idriche. Peccato che queste tecnologie poi vengono quotidianamente utilizzate da Israele per privare dell’acqua i civili di Gaza e per sfruttare al meglio territori che sono espropriati ai palestinesi".
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Il giornalista che è con lui in collegamento ricorda che per motivi di ricerca le nostre università collaborano con istituti dello o della Corea del Nord. "Voi però non protestate con questi paesi". Come risponde lo studente? "Questi Paesi non stanno in nessun modo portando avanti un genocidio". Cruciani a quel punto sbotta: "Meglio la Corea del Nord di Israele", rimarca il conduttore della Zanzara che poi continua: "Voi potete chiedere quello che volete, anche se per me una folli, ma siete legittimati a chiedere l'interruzione di qualsiasi rapporto, non è che questo può provocare disordini, incidenti e guerre per strada". "Voi fate le vostre richieste, incatenatevi, fate tutte le manifestazioni del mondo perché in Italia si può fare qualsiasi cosa - conclude Cruciani - vi hanno detto di no? Arrivederci e grazie, così funziona la democrazia".