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Ramadan, Bernardini De Pace tuona: “Dove sono Boldrini e le femministe? Soggetti da perseguire”

Edoardo Sirignano
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«Dove sono la Boldrini e l’associazione Non Una di Meno? Ci sono donne chiuse in un recinto come oche e nessuna di loro proferisce parola». A dirlo l’avvocato Annamaria Bernardini De Pace, tra i maggiori esperti di diritto della famiglia in Italia.

È ammissibile quanto successo a Centocelle?
«Assolutamente no! Parliamo di persone che vengono in Italia e non si vogliono integrare alle leggi, alle abitudini, agli usi, alle correttezze del nostro Paese. Mettere le donne chiuse in una gabbia, come galline, significa disprezzare la femminilità. Se una persona è onesta si adegua e si integra. Altrimenti sono dei cafoni, vigliacchi e insopportabili».

Per fortuna non tutti i musulmani sono così...
«Mi riferisco a coloro che si comportano in un determinato modo. Non mi permetterei mai di generalizzare. Ci sono tanti musulmani educati che rispettano e rispetto. Li considero dei signori e menomale che sono la maggioranza. Non posso, però, ritrovarmi con chi ha polemizzato per una settimana per la chiusura delle scuole per il Ramadan. Forse era meglio che quelle madri badassero ai figli al posto di stare chiuse in gabbia».

 



Bisognava, dunque, evitare che si celebrasse un rito in questo modo?
«Non si doveva fare. Solo certi soggetti di sinistra vanno incontro a tali comportamenti, anzi sono asserviti agli altri, che siano immigrati, musulmani o di qualsiasi altra religione».

Rispetto a temi così delicati dovrebbe esserci una battaglia che va al di sopra dei colori politici...
«Questi soggetti dovevano essere perseguiti dalla polizia perché sul territorio italiano si sono permessi di insultare, ingiuriare e far subire violenza alle donne. Non potevano fare nulla di più».

Dove sono, intanto, le femministe?
«Quando vedo certe immagini è la prima domanda che mi pongo. Dove è la Boldrini? Dove è l’associazione "Non Una di Meno", che però si dimentica delle musulmane. Facciamo tanto per affermarci, rendere l’uomo rispettoso dei nostri principi e poi non facciamo nulla di fronte a episodi del genere».

 



Il Comune di Roma avrebbe dovuto prendere provvedimenti?
«Trovo vergognoso che lo Stato, il Comune, il sindaco Gualtieri, le donne della capitale e di tutta Italia sopportino tutto ciò. Stiamo parlando di un luogo pubblico. Non è questo un esempio. Che valori insegniamo ai nostri figli? Non dobbiamo accettare che la nostra cultura e il nostro Stato vengano macchiati da comportamenti schifosi».

In Italia e in particolare nelle grandi città esiste il rischio fondamentalismo?
«L’Italia è un Paese nel quale quelli di sinistra si inginocchiano a tutti. Prima o poi tutti loro diventeranno musulmani».

Serve, intanto, una legge che non consenta certe esternazioni?
«C’è già la legge. Basta rispettare i diritti previsti dalla Costituzione. Peccato che non viene fatta valere».

Non siamo, quindi, in uno Stato fascista, come denunciato da una certa parte politica...
«Non credo. Anzi, ritengo che quest’esecutivo, su certe questioni, non è abbastanza duro. Ma come può esserlo, se c’è sempre qualcuno col fucile spianato».

 

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