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Otto e mezzo, Scanzi salva Conte e dà addosso al Pd: “È in mano ai cacicchi”

Gabriele Imperiale
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Il Partito Democratico ha imbarcato i trasformisti. Il Partito Democratico è in mano ai cacicchi. Il Partito Democratico pianga sé stesso. Giuseppe Conte? Un cinico che crede poco al campo largo e non è devastato dal dolore per aver fatto saltare l’alleanza con Elly Schlein. Andrea Scanzi è netto nel suo commento sulla fine – sempre più probabile – del campo largo. Ospite di Otto e mezzo su La 7, interrogato da Lilli Gruber sulla questione morale che tanto attanaglia il partito di Schlein, il giornalista de Il fatto quotidiano dice la sua. I cinque stelle, le lezioni di moralità “non possono darle, come non la può dare nessun politico – spiega Scanzi –. La lezione di legalità e moralità la può dare Gratteri, la può dare Di Matteo. Non un leader di partito”. Nessuna patente di moralità quindi per Conte e i suoi, anche se – dice Scanzi – “trovo innegabile che la questione morale sia sempre stata al centro dell'attenzione dei 5 Stelle, molto più del Partito Democratico ed enormemente più della destra”. 

 

 

Innegabile perché secondo lui “sin dai primi anni, i 5 Stelle hanno sabotato i voti del PD perché molti delusi di sinistra li votavano e gli sentivano dire delle cose a torto o a ragione sembravano di sinistra”. Poi il caso Bari, argomento cardine della puntata: “Sento dire da parte del PD che, tutto sommato, adesso è anche colpa dei 5 Stelle perché ha fatto saltare il banco e le larghe intese – spiega Scanzi – è una chiave di lettura che ha un briciolo di verità ma che è anche abbastanza fantasiosa. Che Conte non sia proprio devastato dal dolore per aver fatto saltare le primarie, mi sembra evidente. Non lo vedo proprio piangere in televisione, non mi sembra distrutto”. Il giornalista dice di più: “Che tra i due, Conte sia quello che crede meno al campo largo più o meno siamo tutti d'accordo. Che ci sia del cinismo è innegabile – ma poi ammonisce e attacca la Schlein e i suoi – ricordiamoci però che il campo largo è saltato perché il PD ha imbarcato i trasformisti, perché il PD è in mano ai cacicchi”. 

 

 

Durissima bordata per i dem: “Mi spiegate come faceva Conte, che è il segretario di una forza attenta alla questione morale, ad accettare delle primarie in un territorio che secondo gli inquirenti è totalmente pieno di voti di scambio? Di voti marci? – chiede a Gruber e gli ospiti in studio –. Come faceva ad accettare una cosa del genere?”. Infine, una lettura sulla strategia di Conte per uscire dal naufragio in cui è entrata l’alleanza: “In maniera coerente, anche cinica ma pertinente ha detto: ‘Sai che c'è? Noi le primarie le facciamo al primo turno quando si andrà a votare a Bari. Se vince Leccese vince il PD, se vince Laforgia vincono i 5 Stelle’. Lo trovo legittimo” chiosa Scanzi.

 

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