Ilaria Salis, Daria Bignardi si ricrede sulla strategia del Pd: "Controproducente"
Daria Bignardi ha scritto un libro, dal titolo "Ogni prigione è un'isola", e lo ha dedicato a un'analisi della detenzione e alla realtà delle prigioni. Argomento sociale, certo. Ma anche politico. Massimo Gramellini, che l'ha ospitata a In altre parole, il programma di informazione e di attualità di La7, le ha chiesto di parlarne e, per cogliere la palla al balzo, ha lanciato sul tavolo del dibattito l'ipotesi della candidatura di Ilaria Salis con il Pd. "Cosa ne pensi? La notizia della settimana è che non sarà candidata dal Pd alle Europee", ha esordito il conduttore. "È stata una settimana difficile per chi ha a cuore questo tema", ha premesso la giornalista.
Lite Giubilei-Azzaro, su Salis si scatena la rissa: “Paladina del Pd”, “Una vergogna”
Poi Bignardi non si è nascosta e ha detto la verità, raccontando che all'inizio ha pensato che fosse cosa buona l'idea di candidare Ialria Salis: "Io inizialmente, in maniera ingenua, ho detto 'beh come Tortora', che è stato candidato ed era uscito dal carcere in quel modo", ha ammesso. In un secondo momento, però, la giornalista ha ammeso di essersi resa conto che fosse necessario ripensare questa posizione in merito alle possibili mosse del Pd: "Mi hanno fatto riflettere sul fatto che non è che le cose si gestiscano così. Avrebbero dovuto mantenere il segreto, ragionare, capire se avevano garanzie. È stata gestita in un modo che non vorrei fosse controproducente. Un po' pasticciato", ha aggiunto.