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Andrea Purgatori, perché Nicola Porro sbotta: "Una scemenza", cosa ha letto

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La scomparsa del giornalista Andrea Purgatori, a Roma lo scorso 19 luglio, è al centro di un contenzioso portato avanti dalla famiglia sulle cause della morte. Secondo un articolo del Corriere della sera che cita la perizia della procura di Roma, alla base del decesso ci sarebbe un'endocardite infettiva che si sarebbe potuta curare con una serie di antibiotici, scrivono  i medici legali incaricati dai pm capitolini che indagano su possibili negligenze ed errori da parte dei medici. Sulla vicenda è intervenuto domenica 7 aprile Nicola Porro nella sua consueta rassegna stampa sul web, La zuppa di Porro, e sul suo sito internet, con un intervento destinato a far discutere. "Dopo il decesso, la famiglia presenta una serie di denunce nei confronti dei medici che gli avevano prescritto delle cure al cervello che, secondo la famiglia, lo avrebbero di fatto ucciso. Sulla stessa linea sono i giornali di oggi che titolano: 'Bastava l’antibiotico per salvargli la vita'. Ecco, questo titolo è una scemenza. È una fake news", attacca il conduttore di Quarta repubblica, su Rete 4.

A cosa si riferisce Porro? "Il punto fondamentale è che il povero Purgatori aveva un tumore terminale ai polmoni che, anche se l’antibiotico poteva salvarlo dalla malattia al cervello, aveva già irrimediabilmente compromesso la sua vita. Probabilmente con quell’antibiotico di cui parlano oggi i giornali, sarebbe cambiata solamente la ragione clinica della sua morte", spiega il giornalista secondo cui è sufficiente "sentire i medici che lo hanno curato e tutti quelli che hanno scritto le relazioni per capire che Purgatori non è morto per la negligenza di un medico che non gli ha dato un antibiotico, ma per un drammatico tumore". Insomma, "scandalismo, in questo caso veramente fuori luogo".

Intanto nel tardo pomeriggio di domenica è arrivata una nota della famiglia del giornalista, esperto del caso di Ustica, della scomparsa di Emanuela Orlandi e di tanti altri misteri italiani. "La famiglia di Andrea Purgatori in merito ai numerosi articoli pubblicati nelle ultime ore intende precisare che la diagnosi iniziale del maggio 2023 di numerose metastasi cerebrali era errata come è risultato senza incertezze dall’indagine autoptica disposta sul corpo del giornalista", si legge in un comunicato che ripercorre la catena di eventi che si è conclusa poi con la morte del giornalista, confidando "nell’operato della procura di Roma". 

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