variazione del patrimonio
Dell’Utri, sequestrati oltre 19 milioni a lui e la moglie: l’accanimento dei pm
Altri guai giudiziari per Marcello Dell’Utri. Stavolta, però, non si tratta di una pena detentiva come accadde nel 2014 per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Bensì di un sequestro di una somma di denaro ingente, fino a 10 milioni e 840mila euro nei confronti dell’ex senatore, mentre per la moglie Miranda Anna Ratti la sanzione ammonta a un massimo di 8 milioni e 250mila euro. La ragione del sequestro è da rinvenire nell’accusa mossa dai pm Luca Tescaroli e Luca Turco, secondo i quali Dell’Utri non avrebbe ottemperato alla norma che impone ai condannati in via definitiva per reati di mafia di comunicare ogni anno entro il 31 gennaio, per un periodo di 10 anni dopo la sentenza, ogni variazione positiva o negativa del patrimonio personale. Il Gip ha sostenuto che il cofondatore di Forza Italia ha omesso di informare, entro i termini previsti dalla legge Rognoni-La Torre del 1982, una cifra monstre come 42 milioni e 679 mila euro, risultante dalle sopracitate variazioni complessive (sia positive che negative).
In questa massa di denaro ciò che spicca sono i prestiti e le elargizioni provenienti dal suo fedele amico Silvio Berlusconi, ma contribuiscono all’ammontare anche operazioni di compravendita di immobili e opere d’arte, nonché altri bonifici, alcuni dei quali provenienti da case editrici di quotidiani. A ogni modo, la giudice per le indagini preliminari di Firenze, Antonella Zatini, vista la richiesta presentata dai pm il 19 gennaio 2024 di sequestro preventivo fino alla somma di 20 milioni 430mila 213 euro, nel procedimento contro Marcello Dell’Utri, ha disposto il sequestro delle due cifre che unite arriverebbero a 19 milioni di euro. Tuttavia, le cifre non sono da considerarsi sommabili. Il Gip ha infatti precisato come alla fine dell’eventuale processo, in caso di condanna, se le tesi dell’accusa reggessero, sarebbe confiscabile un valore totale di 10 milioni e 840 mila euro (di cui soltanto 2 milioni e 590 mila euro dei quali confiscabili direttamente all’ex senatore). Mentre la restante parte - pari a 8 milioni e 250 mila - è rappresentata dalle entrate sui conti della moglie Miranda Ratti, oggetto di sequestro perché, sempre a detta dei magistrati, sarebbero in sostanza riconducibili al coniuge Marcello.
Una cifra inferiore – quella confiscabile a Dell’Utri - rispetto a quella riportata all’inizio perché il reato previsto dalla legge ha un termine di prescrizione di 6 anni. Quindi il sequestro ha come oggetto solo le variazioni relative al periodo successivo al 31 gennaio 2017. Si tratta comunque di un maxi-sequestro milionario disposto dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze contro Marcello Dell’Utri, che peraltro risulta ancora indagato nell’inchiesta sulle stragi mafiose del 1993.