la rivelazione

Vannacci spiazza tutti: "Coerente e interessante", chi stima dell'opposizione

Il nome del generale Roberto Vannacci continua a campeggiare sulle pagine dei giornali e su numerosi siti. "Vogliono metterti il bollino di qualità. Adesso se uno non si dichiara antifascista non può parlare. Ecco io il bollino di qualità non me lo metto e non ho alcuna intenzione di dichiararmi antifascista", ha dichiarato in occasione della presentazione del suo libro "Il coraggio vince" insieme a Francesco Storace. Oggi, in un'intervista concessa a Libero, è tornato anche sulle critiche ricevute per quanto detto sulla pallavolista Paola Egonu. "Ho solo fatto una constatazione ovvia, scontata, banale. In molti, in nome di una esclusività farlocca, vorrebbero cancellare la connotazione identitaria dei popoli e delle culture ma si devono rassegnare. La realtà esiste, è visibile, è concreta, è davanti agli occhi di tutti. Una persona dalla pelle nera non rappresenta la popolazione italiana che per la stragrande maggioranza è costituita da persone di etnia caucasica", ha dichiarato. 

 

 

Poi è stato spostato il focus sul termine "razzismo" e sull'uso che se ne fa. "Il razzismo è quell’ideologia che ritiene che una etnia possa essere geneticamente superiore rispetto a un’altra. Mai asserito, né nel mio libro né nelle mie esternazioni, una tale bestialità, eppure, vengo dipinto come un razzista xenofobo": così ha stroncato la versione di chi per mesi gli ha puntato il dito contro. Alla domanda legata alla vicenda di David Parenzo, che ospite all'università di Roma La Sapienza è stato contestato dai collettivi pro Palestina, Vannacci ha risposto: "Paradossale che in uno Stato libero e democratico sia necessario il cordone di forze dell’ordine per poter esprimere le proprie opinioni". 

 

 

Silvio Berlusconi? "Mai incontrato di persona", ha raccontato, per poi aggiungere: "Penso sia stato un eccezionale imprenditore e uomo d’affari e un politico dalle indiscusse capacità. Mai l’Italia è stata al centro dell’attenzione internazionale come durante la stretta di mano fra Putin e Bush a Pratica di Mare. Anche la sua vita politica è stata caratterizzata da luci e ombre ma non me la sento di esprimere critiche nei confronti di una personalità recentemente scomparsa". Sul possibile schieramento che appoggerebbe, ha usato parole nette: "Non mi esprimo mai politicamente ma mi sento un patriota, difensore degli interessi nazionali e legato alla cultura, alle radici, alle tradizioni e all’identità italiana. Mi sento un difensore delle libertà individuali e di impresa". Quindi la domanda a bruciapelo sulla sinistra: "Chi stimo? A livello di argomentazioni su tematiche sociali e di attualità mi piace leggere Marco Rizzo, lo trovo molto coerente e interessante", ha concluso.