Che sarà
Dossier e cronaca, lo strano ordine nel mirino di Cerno: "Altro svolgimento"
L'inchiesta della Procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone ha scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora. Il caso di presunto dossieraggio ai danni di politici (soprattutto del centrodestra), imprenditori e personaggi dello spettacolo è entrato in campagna elettorale, rendendo il clima politico ancora più effervescente. Il quotidiano Il Tempo ha oggi ricostruito luoghi ed episodi dei database divulgati da Striano & Co e ha rivelato il modus operandi attraverso cui hanno cercato di azzoppare il leader della Lega Matteo Salvini. A "Che sarà", il talk-show di informazione e di attualità di Rai 3, la conduttrice Serena Bortone ha chiesto al direttore Tommaso Cerno di esprimersi sulla vicenda che sta riempendo pagine e pagine di giornali. "I giornalisti fanno il loro mestiere. Se dobbiamo aprire questo tema, tra un giornalista che 'ruba' una notizia o pubblica una velina, non so chi sia peggio. C'è un altro problema. Come funziona? Esiste un fatto, eventualmente un'inchiesta legata a quel fatto. Un giornalista la scopre, la pubblica. Quindi cronologicamente prima c'è il fatto, poi l'inchiesta e poi l'articolo. Se tu ricostruisci i fatti dei dossierati, ti rendi conti che alcuni fatti di cronaca importanti di questo Paese, spesso in concomitanza di importanti eventi politici, hanno un ordine differente": così ha esordito il direttore.
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"Prima ci sono i dati tirati fuori illegalmente, poi degli articoli e poi delle inchieste. Noi oggi abbiamo ricostruito trentotto casi in cui questo è successo. Vengono estratti da questo sos (Segnalazioni di operazioni sospette, ndr) dei documenti e il giorno dopo escono pubblicamente. Esistono dei bancomat da cui si attinge per creare articoli che sono diventati dopo inchieste giudiziarie", ha continuato Cerno. "Che cosa succede per la prima volta in Italia? Se rileggi alcuni fatti di cronaca che credevamo di conoscere alla luce del dossier, hanno un altro svolgimento". Oggi il giornalismo dovrebbe, con una sana inchiesta, prendere i fatti, i dati, le date e ricostruire. E capisco se quello che è avvenuto è anomalo. Oggi abbiamo trovato trentotto casi palesemente anomali", ha concluso il direttore del quotidiano, ritornando sulle ricostruzioni dei fatti offerta da Il Tempo.