Quarta Repubblica, da Soumahoro al linguaggio inclusivo, Cruciani: "A Zelig"
A Quarta Repubblica, il programma di politica e di attualità che va in onda il lunedì sera su Rete 4, Nicola Porro ha proposto all'ospite fisso, Giuseppe Cruciani, due spunti di riflessione. Il primo è stato il discorso tenuto dal deputato Aboubakar Soumahoro alla Camera sulla presunta "bianchizzazzione". "Si chiama razzismo e il razzismo si esprime attraverso il pensiero della bianchizzazione ed è quel pensiero che ritiene che la luce è bianca, mentre l'oscurità è nera. L'ignoranza è nera, l'intelligenza è bianca. La capacità di elaborazione è bianca, mentre quando il nero inizia ad agire, a elaborare, a riflettere, viene circoscritto. Esce dalla sua sfera di naturalità perché ciò che è naturale è bianco", ha dichiarato il parlamentare di origini ivoriane. Il conduttore de La Zanzara è partito in sordina. "Vorrei dare un consiglio a Soumahoro, che è stato abbandonato da chi lo ha candidato. Non è indagato, sono indagate la moglie e la suocera, però credo che un buon ufficio di comunicazione gli servirebbe", ha detto.
Polizia sotto tiro, la frase che ammutolisce Cruciani: "Non ne parlo"
Ma il ciclone Cruciani ha poi sfogato la sua nota veemenza ritornando al punto cardine dell'intervento di Soumahoro: "Oggettivamente, quando uno dice 'Tu sei di minoranza nera', deve capire che non c'è nessun riferimento al colore della pelle. Dunque non c'è nessun razzismo nel dire 'Sei di un'ignoranza nera' o frasi simili. Mi sembra una superca**ola. Potrebbe andare a Zelig". A quel punto si è inserito nel discorso Nicola Porro. "Uno alla Camera può dire quello che gli pare, ma mi preoccupa quando queste cose hanno una diffusione. L'unico posto dove si può andare a vivere è il posto in cui Milei mette fine per legge al linguaggio inclusivo", ha affermato, spostando così il focus sulla decisione di Javier Milei, che si è opposto al "linguaggio inclusivo e di genere". "Noi abbiamo una lingua bellissima, che è l'italiano. Non una lingua stuprata, devastata. Non è inclusione questa roba qua. Sono follie ideologiche, non c'entrano niente con l'inclusione", ha commentato Cruciani.