Oppositore e teorie
Navalny una "pedina schiacciata da due mostri": chi tira in ballo Bompiani
Dopo il funerale, celebrato a Mosca nella Chiesa dell’Icona della Madre di Dio, Alexei Navalny è stato sepolto nel cimitero di Borisovskoye. Grande folla per l'ultimo saluto all'oppositore di Vladimir Putin, morto in circostanze da chiarire in una colonia penale artica. Le persone che si sono riversate nelle strade della città hanno rischiato atti repressivi. Quando la bara è arrivata nell’area consacrata, le forze dell’ordine hanno cercato di impedire ai sostenitori di superarne i cancelli, ma molti sono comunque riusciti a entrare nel cimitero. Se ne è parlato a Stasera Italia, il programma di politica e di attualità di Rete 4. "Navalny ha avuto il coraggio di ritornare in Russia, nonostante tutto. Viene considerato un eroe": così ha lanciato il tema sul tavolo del dibattito Sabrina Scampini. Ad avanzare la sua teoria sul dissidente è stata, tra gli altri, Ginevra Bompiani. "È certamente stata una pazzia. Ricordo bene quando è tornato in Russia", ha detto la scrittrice.
Scampini ha ricordato alla sua interlocutrice che la scelta di Navalny fu "un atto politico", ma Bompiani ha proseguito: "Non aveva motivo di tornare perché non poteva combattere Putin dal Polo Nord". La scrittrice ha scandito parole nette, che non lasciano molto spazio all'interpretazione: "Io penso che Navalny fosse una pedina schiacciata tra due mostri, il mostro Putin e il mostro della Nato e della Cia". Dichiarazioni, queste, che oggi suonano più forti che mai. La tensione tra Nato e Russia sale sempre di più. "Se cade l’Ucraina, credo che la Nato dovrà combattere con la Russia", è questa l'ipotesi ventilata dal segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin.
"Che cosa gli avranno promesso? Come avranno promesso di salvarlo? Non lo sappiamo e non lo sapremo mai. Mi ricordo che ho pensato 'Perché fa una cosa del genere?'. E infatti l'hanno arrestato immediatamente. Navalny ha avuto un passato da nazista": in studio si sono alzati i toni e le affermazioni di Bompiani hanno lasciato interdetti Pietro Senaldi e Alan Friedman. "Nazista lo definirebbe Putin", ha puntualizzato il condirettore di Libero. Il giornalista americano, invece, ha voluto capire meglio e ha chiesto in che modo la morte di Navalny fosse legata alla Cia. "Navalny l'ha ucciso Putin. Non c'è alcun dubbio su questo. Dico solo che chi l'ha convinto a tornare in Russia non lo sappiamo. Che sia stata l'America a convincerlo? Questo non lo sappiamo. Lui è doppiamente una vittima", ha concluso Bompiani.