Dimartedì
Dimartedì, "fracassati con una martellata": lo show di Santoro imbarazza Floris
A Dimartedì, il programma di politica e di attualità che va in onda, come il nome suggerisce, tutti martedì su La7, Michele Santoro ha tolto il freno. La discussione intavolata dal padrone di casa Giovanni Floris è partita dai risultati delle elezioni regionali in Sardegna. La vittoria sul filo di lana di Alessandra Todde, la sconfitta per un pugno di voti di Paolo Truzzu. Il centrodestra ha fatto mea culpa, ammettendo che dalla sconfitta si può imparare da che parte orientare la bussola e il premier ha usato l'arma dell'ironia con la stampa estera: "Non è la giornata migliore per aspettarsi serenità e allegria da me. Sto facendo la Quaresima e non posso neanche affogare i miei dispiaceri nell’alcol", ha scherzato, suscitando l'ilarità dei presenti. Ospite in studio, Il giornalista e conduttore di Annozero e Servizio Pubblico, che ha deciso da poco di scendere in politica, ha messo in scena uno show anti-Meloni.
"Il mio amico Giorgio Armani dice che essendo donna la nostra presidente del Consiglio ha due attributi": così ha esordito Santoto, in maniera sibillina. Poi la battuta che ha fatto calare il gelo: "Io temo che stavolta per la fretta li abbia messi sul tavolo e se li sia fracassati con una martellata". Quindi il giornalista ha spostato il focus e ha gridato al fascismo: "Tu non è che per circolare devi chiedere il permesso, ti possono impedire solo se ci sono delle questioni di ordine pubblico. Che motivo c'è con ragazzini disarmati di 15 anni? - ha affermato sugli scontri in piazza di Pisa e Firenze -. Mentre il fascismo si vantava dei treni in orario, ora impediscono ai liceali di circolare".