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Ferragni e Fedez, "rapimento digitale": il figlio e il profilo social non creato da loro

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Con digital kidnapping, che significa letteralmente “rapimento digitale”, ci si riferisce al comportamento con il quale una persona ruba la foto di un minore e minaccia la sua sicurezza. Già sui social dai primi mesi, è quello che potrebbe accadere a Leone Lucia Ferragni, il figlio di Chiara Ferragni e di Fedez. Con ben 101mila follower su Instagram, una pagina porta il nome del bambino ma i genitori, stando a quanto fatto sapere a Il Messaggero dallo staff dell'influencer, "non risulta ne siano a conoscenza". Di cosa si tratta? I fan della coppia, nel luglio 2021, hanno creato un profilo dedicato al primogenito dell'imprenditrice e del rapper, aggiornandolo con scatti e video trovati in rete. Ma quali sono i rischi? A offrire il suo punto di vista al quotidiano è stata la psicoterapeuta Emilia Sannini. 

 

 

"Lo shareting, ovvero la condivisione online costante e spesso ossessiva da parte dei genitori di contenuti come foto, video o storie che riguardano i propri figli rappresenta un nuovo modo di raccontare: il proprio figlio, la propria famiglia, e il modo stesso di essere genitore", ha spiegato l'esperta, partendo dalla sovraesposizione dei minori e spostandosi sull'analisi del fenomeno nel concreto: "in poco tempo siamo passati così dall’album di famiglia alla condivisione postata, organizzata, fedele, progressiva. Dalle prime ecografie accompagna la crescita nelle diverse sue fasi di sviluppo". Sannini ha voluto attirare l'attenzione sull'immediata pubblicazione di scatti e immagini: "Questa foto potrebbe rappresentare un pericolo una minaccia o semplicemente un disagio in futuro? Bisogna riflettere e magari chiedere al proprio figlio se gli piacerebbe che fosse pubblicata la foto. Va comunque tutelala l’immagine e rispettata la privacy dei più piccoli". 

 

 

Quali potrebbero essere, ad esempio, i rischi? Innanzitutto la psicoterapeuta ha chiarito che il cosiddetto "rapimento digitale" avviene "quando il materiale fotografico del minore è utilizzato per creare una nuova identità con dati anagrafici e false informazioni" e cioè quando "il soggetto viene inserito in un nuovo contesto, prende una nuova vita virtuale tramite falsi profili". Poi l'esperta è andata dritta al punto e ha fatto luce sulle ombre di questo fenomeno: "Spesso avviene anche per vantaggi economici e pedo pornografia. Questo è il rapimento digitale ed è un rischio altissimo", ha concluso. 

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