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Disertore russo, scintille tra Caprarica e Avondet: "Aspirante Putin"
Uno scoop ha fatto il giro del web e del mondo. Un giornale online italiano ha rivelato che lo straniero ucciso il 13 febbraio alle porte di Alicante era in realtà Maxim Kuzminov, il pilota russo che aveva disertato in Ucraina con il suo elicottero. Un colpo, questo, de Il Corrispondente. Il suo corpo è stato trovato a La Vila Joiosa, dove si era trasferito. Sembra sia stato ucciso con vari colpi di arma da fuoco, e che l’assassino o gli assassini siano fuggiti con la sua auto, poi trovata bruciata poco distante. Di questa vicenda si è dibattuto a L'Aria che tira, il programma di politica e di attualità che va in onda tutte le mattine su La7. Ospiti in collegamento Antonio Caprarica e Amedeo Avondet, collaboratore della testata. "Vogliamo sapere qualcosa di più di questo sito, che è stato l'unico e il primo a dare la notizia della morte di questo pilota russo": così ha esordito David Parenzo. "Io credo che il giovane aspirante Putin che hai collegato da Mosca non ci darà nessuna risposta soddisfacente", ha detto il giornalista rivolgendosi allo studente di giurisprudenza, suo interlocutore.
"Quello non è un giornale, è un bollettino dei servizi segreti russi che dice 'eliminato il traditore'", ha continuato Caprarica. Quindi è intervenuto Amedeo Avondet: "E lei sarebbe un esperto dei servizi segreti?", ha chiesto. "Ci può dire qualcosa in più di questo giornale?", ha domandato il conduttore David Parenzo, che ha provato a introdursi nella discussione a fare chiarezza. "Lei scrive per questo giornale, giusto?", l'ha incalzato Parenzo. "Io non sono né dipendente né il direttore di questo giornale. Ho scritto per loro degli articoli", ha precisato lo studente. "Chi le commissione le cose che scrive?", ha domandato il conduttore della trasmissione. "È tutto molto semplice. Per quanto riguarda questa notizia, non l'ho seguita io. Non ci conosciamo tra colleghi. Si deve mantenere la riservatezza. Questa è la politica del sito", ha risposto Avondet. "I collaboratori sono tali a titolo gratuito o vegono pagati. Se vengono pagati, chi effettua il pagamento?", ha chiesto Caprarica. "Dalla direzione editoriale. Non lo so", ha replicato l'ospite.