Contro i "bacchettoni"
In altre parole, Mannoia difende Geolier: "Partito con il piede sbagliato ma..."
Trapper e violenza verbale contro le donne. "Bisogna lavorare e chiedere": questo il consiglio di Fiorella Mannoia che, a In altre parole, ha ribadito il suo punto di vista ed evidenziato che l'arma della censura non serve. Da lì Massimo Gramellini ha chiesto alla cantante una considerazione sul caso Geolier. L'artista ha difeso il rapper 23enne, sottolineando che la strategia giusta da mettere in atto è quella di non ripetere un errore compiuto. In questa questione, scegliere quindi di non inserire nei testi delle canzoni frasi brutali, esempi di aggressività.
"Abbiamo appoggiato una lettera che scrisse sui social Roy Paci, invitando alla responsabilità. Senza giudizio, senza censura. Invitando i trapper alla responsabilità, che dicono cose oscene. Censurare non serve e io sono contraria. Mettersi sul pulpito a giudicare i giovani, non mi piace. Però che si possa invitare alla responsabilità, penso che sia la strada giusta", ha detto Mannoia. Il giornalista l'ha riportata al caso Geolier e alle accuse che gli sono state mosse.
"Sbagliare all'inizio ci sta. L'importante è capire, man mano che si cresce, e scrivere altre cose", ha affermato in merito alla scelta passata del rapper di esaltare nei pezzi dei modi di vivere poco rispettosi delle regole. "Io non conosco la discografia di Geolier, ma sono tanti i cantanti che sono partiti con il piede sbagliato e poi hanno capito. Sono ragazzini. Sperare che abbiano un senso di responsabilità è troppo", ha aggiunto la cantante. "Non facciamo i bacchettoni", ha concluso.